Allarme aggressioni omofobe: “Cicatrici nel corpo e nella mente, serve una legge subito”

Il tema si fa più caldo dopo la storia di Alessandro Ansaldo, il 25enne che nei giorni scorsi ha denunciato di essere stato aggredito a Roma. Marrazzo: “Subito una legge contro l’omotransfobia”.

L’ultimo caso è quello di Alessandro Ansaldo, 25 anni, vittima di un’aggressione omofoba a Roma il 14 settembre. Circondato dal branco, ricoperto di insulti e sputi, preso a pugni in pieno centro.

Alessandro Ansaldo in ospedale dopo l'aggressione omofoba
Allarme aggressioni omofobe: “Cicatrici nel corpo e nella mente, serve una legge subito” (Foto Social) – notizie.com

Dieci persone, tutte giovani, lo hanno preso di mira, gli hanno rubato il ventaglio e il cellulare e lo hanno lasciato per strada. Il giovane è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di dieci giorni.

Pochi giorni prima, l’8 settembre un uomo è stato arrestato mentre tentava di sfondare la porta di casa in cui la figlia omosessuale si era barricata con la madre. Si è prima presentato al lavoro della vittima ventiquattrenne intimandole di cambiare cognome, poi si è recato all’appartamento, dove ha continuato a minacciarla anche in presenza dei carabinieri.

Altri casi di aggressioni, minacce e insulti si sono verificati a Cagliari, Catania, Milano, ma anche in altre città non si contano le aggressioni omofobe in Italia. Molte di esse non trovano risonanza mediatica e le denunce restano negli uffici di Procure, forze dell’ordine e associazioni.

E per questo, contro la violenza, affinché queste storie non si ripetano più, serve “una legge contro l’omotransfobia“. A sottolinearne l’urgenza ai nostri microfoni è Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay LGBTQ+, Solidale, Ambientalista, Liberale.

“Contro l’omofobia una legge e la formazione a scuola”

Ormai parlare male o commettere una violenza nei confronti delle persone lgbt è diventato per molti l’unico sfogo“, aggiunge. Marrazzo ha elaborato la prima stesura della legge contro l’omotransfobia, più nota come ddl Zan, che non è mai entrato in vigore perché bloccato con la tagliola in Senato nel 2021.

A maggio 2022 risale l’ultimo tentativo di ripresentarla a Palazzo Madama, ma poi la legislatura è terminata e del ddl non si è più saputo nulla. Eppure “in qualsiasi parte di Roma, ma anche in altre città d’Italia”, appartenere alla comunità lgbt “comporta ancora dei rischi. E per questo è necessaria una legge con aggravanti, oltre che un’azione formativa nelle scuole”.

Uno stravolgimento culturale, dunque, che metta i diritti di tutti sullo stesso piano. “Se a scuola insulto una persona straniera, di religione diversa, oppure malata, commetto un reato. Se invece faccio lo stesso contro le persone lgbt, è considerata una semplice opinione”. Ma le opinioni, si sa, si diffondono e fanno presto a tradursi in violenza, alimentando il clima di odio.

Tuttavia, ci spiega Marrazzo, oggi le vittime hanno maggior coraggio di rivolgersi alle associazioni e alle forze dell’ordine. “L’omofobia è un fenomeno che esiste da sempre. La differenza rispetto a prima è che queste persone hanno il supporto delle famiglie, quindi hanno il coraggio di denunciare. Stiamo parlando di un fenomeno molto radicato. Alessandro, ad esempio, ha accanto a sé i suoi cari”.

Eppure non tutti i genitori accettano i figli: “Molti vengono colpevolizzati da madre e padre. O addirittura la famiglia scopre l’omosessualità dei ragazzi solo dopo che hanno denunciato una violenza. Sul tema l’Italia resta indietro rispetto all’Europa: “Ci sono posti, come l’Inghilterra o la Scandinavia, dove la sensibilizzazione comincia alle elementari. In questo modo il fenomeno si riduce anche al 5%. In Italia invece, c’è sempre una differenza con gli altri Paesi”.

L’appello ai testimoni dell’aggressione ad Ansaldo: “Segnalate”

Più denunce e più coming out non bastano però, a ridurre il fenomeno dell’omotransfobia: “Non c’è mai la cosiddetta pace sociale e quindi, il finale riconoscimento delle persone lgbt”. Fabrizio Marrazzo e il suo partito hanno invitato eventuali testimoni del pestaggio ai danni di Alessandro Ansaldo a denunciare: “Possono recarsi dalle forze dell’ordine, oppure contattare noi, magari con un messaggio anonimo. L’importante è che ci diano indicazioni”.

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay
L’appello ai testimoni dell’aggressione ad Ansaldo: “Segnalate” (Ansa Foto) – notizie.com

Sul caso del venticinquenne stanno indagando i carabinieri, mentre lui è alle prese con il percorso di guarigione. Una guarigione che non è soltanto fisica: “In apparenza Alessandro sta bene, sta superando questa situazione. Ovviamente è scosso e vuole che i responsabili siano trovati e puniti”, conclude Marrazzo, contattato da Notizie.com.

Poi non possiamo sapere come starà più avanti, quando avrà metabolizzato la vicenda. Qualche volta capita che nel medio periodo le vittime abbiamo paura di uscire. In genere la prima reazione è la rabbia, la volontà di reagire. Per chi ha una famiglia è più semplice, anche se le cicatrici restano sul corpo e nella mente”.

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