La morte di Charlie Kirk sta facendo discutere molto soprattutto per il motivo in cui ha perso la vita. Ucciso da un colpo di arma da fuoco durante un discorso pubblico.
Tyler Robinson è stato arrestato, ma cosa è accaduto? Oggi si torna a parlare di un episodio molto delicato a fronte di un video che spunta dal passato.
Siamo a un meeting del movimento conservatore con Kirk che risponde alle domande proposte dal pubblico presente. Tra queste spunta un ragazzo omosessuale molto giovane che chiede al politico una risposta sui diritti della comunità LGBTQ+.
Il politico specifica: “Per prima cosa benvenuto al movimento conservatore, non credo che dovresti presentarti solo in base alla tua attrazione sessuale e di sicuro sei un essere umano completo e sono sicuro che tratti bene le persone e stai studiando”.
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Poi continua: “In questo paese ci comportiamo come se la parte più importante della tua identità dipende da quello che fai in camera da letto. Non significa molto per me. Se poi me lo chiedi da una prospettiva cristiana io non sono d’accordo con quello stile di vita”. Parole che hanno fatto il giro del web e diviso l’opinione pubblica tra chi le condivide e chi le trova sconvenienti e scorrette.
Come è morto Charlie Kirk?
Charlie Kirk è morto il 10 settembre scorso ad appena 31 anni era uno dei volti più noti del movimento politico conservatore americano e fondatore dell’associazione Turning Point USA. Per l’omicidio, come già detto, è stato arrestato Tyler Robinson.
Durante un evento alla Utah Valley University a Orem, che faceva parte del ciclo di conferenze universitarie The American Comeback Tour, è stato colpito da uno sparo d’arma da fuoco. Le sue condizioni sono sembrate subito molto delicate ed è deceduto poco dopo in ospedale a causa delle conseguenze delle gravi ferite riportate.
L’episodio ha portato a vedere la gente dividersi tra chi da un lato ha voluto sottolineare che “se l’era cercata” e chi invece dall’altro ha accusato fortemente il gesto in questione. Un episodio che ha portato a risposte anche a migliaia di chilometri e anche qui in Italia.
Tra i più colpiti c’è stato sicuramente Matteo Salvini che ha parlato praticamente in lacrime, puntando il dito contro una persona in particolare: “Addirittura qualcuno come Saviano ha fatto un post in cui non condannava l’atto e l’assassino, ma era preoccupato che questo potesse portare consenso a Donald Trump. Vi rendete conto che è un versante pericoloso quello per cui non hai l’avversario politico ma un nemico da abbattere?”.