A poche ore dall’inizio del nuovo anno scolastico è già scoppiato il caso dell’emergenza abitativa per gli insegnanti ed il personale scolastico fuori sede. Ecco cosa sta accadendo.
Docenti e personale scolastico tecnico-amministrativo fuori sede: è piena emergenza abitativa. I dati più recenti restituiscono un quadro allarmante, con la media nazionale dei canoni di affitto mensile che ha raggiunto quota 1.020 euro.
L’allarme è stato lanciato in queste ore dal Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani. Il Cnddu ha posto l’accento sul “caso gravissimo di disagio per la società e per l’intero sistema educativo”. È allarme in particolare in città come Firenze, Milano e Roma. Qui, con abitazioni progressivamente più piccole, i prezzi mensili raggiungono valori che assorbono gran parte della retribuzione netta di un docente. Rendendo impossibile una vita dignitosa.
“Questa situazione non riguarda solo il singolo lavoratore. – ha spiegato Romano Pesavento, presidente del Coordinamento – L’impossibilità di reperire un alloggio dignitoso comporta rinunce, trasferimenti forzati, cattedre scoperte e discontinuità didattica, determinando un vulnus all’articolo 36 della Costituzione, che tutela il diritto del lavoratore a una retribuzione sufficiente a condurre un’esistenza libera e dignitosa, e all’articolo 34, che garantisce a tutti il diritto allo studio, configurando un grave disagio per la collettività e il sistema educativo nel suo complesso“.
“Garantire ai docenti un’abitazione sostenibile”
Il report di Immobiliare.it Insights di luglio 2025 conferma che l’offerta di immobili è cresciuta del 24,3% su base annua, riducendo la pressione della domanda. Ma ciò non si è tradotto in maggiore accessibilità. I prezzi continuano a salire, con incrementi medi del 6,6%, più marcati al centro e al sud.
Per le famiglie mono-reddito, categoria in cui rientrano molti insegnanti soli, l’accessibilità è ormai ai minimi storici, mentre per le coppie la situazione è particolarmente critica nelle aree centrali, dove meno della metà delle abitazioni disponibili può dirsi sostenibile.
“Il Coordinamento sottolinea quindi – ha continuato Pesavento – la necessità di misure immediate già a partire dal corrente anno scolastico. Lo scopo è garantire ai docenti e alle loro famiglie un’abitazione sostenibile e tutelare la continuità didattica. Attraverso strumenti come agevolazioni fiscali per proprietari che affittino a prezzi calmierati, voucher abitativi mirati e convenzioni con enti locali e università”.
Il Cnddu nelle scorse ore ha scritto al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il Coordinamento ha proposto l’istituzione di un canone di locazione calmierato a 300 euro mensili per i docenti fuori sede, con copertura statale della quota eccedente. Lo Stato, in tal modo, si assumerebbe l’onere della differenza, attraverso meccanismi di sostegno al reddito e sgravi fiscali per i proprietari che aderiranno alla misura.