La Polonia ha schierato 40mila soldati (10mila Nato) sul confine orientale in concomitanza dell’esercitazione militare di Russia e Bielorussia. Sale la tensione, il rischio escalation in Europa a margine della guerra in Ucraina.
Varsavia non ha lo stesso dubbio di Donald Trump: i diciassette droni che hanno violato il suo spazio aereo nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2025, per la Polonia non è stato un errore di Mosca. Quarantamila soldati, tra cui 10mila della Nato, sono schierati per proteggere il confine orientale, mentre Russia e Bielorussia hanno annunciato un’esercitazione militare denominata proprio Occidente. Il traffico aereo sull’Est della Polonia sarà limitato fino al 9 dicembre.
La Nato si attiva e la tensione sale, dopo aver invocato l’articolo 4 del Patto, Varsavia ha schierato i soldati. Nella serata di venerdì 12 settembre è atteso il Consiglio Onu. L’Institute for the Study of War ha fatto sapere che uno dei velivoli presumibilmente russi si è schiantato vicino a un’unità della Forza di difesa territoriale polacca a Nowe Miastro nad Pilica, al Sud di Varsavia.
Almeno dei quindici droni, erano droni esca Gerbera con serbatoi di carburante in grado di raddoppiare il loro raggio di azione a 900 chilometri. Polonia e Ucraina collaboreranno per costruire una barriera anti-droni, come ha fatto sapere il premier polacco Donald Tusk al termine del Consiglio di Sicurezza Nazionale: “I droni ucraini sono i migliori in questo campo, poiché hanno dimostrato sul campo la loro efficacia”, ha spiegato, aggiungendo che al fianco della Polonia per la difesa aerea ci sarà anche l’Europa.
Tajani sul Consiglio di Sicurezza Onu: “Spero in de-escalation”
“Mi auguro che ci sia una de-escalation e che la situazione diventi meno tesa”, ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, rispondendo a Napoli ai giornalisti che gli chiedevano cosa si aspettasse dal Consiglio di Sicurezza Onu del 12 settembre. “Certamente è grave quello che è successo”, perché si è verificata la “violazione dello spazio aereo della Polonia, che è la violazione dello spazio aereo dell’Ue, che è la violazione dello spazio aereo della Nato”.
“Non è un gesto distensivo, probabilmente si voleva violare la reazione dell’Occidente. La reazione c’è stata, quindi continueremo a vigilare anche grazie alla presenza dei nostri militari”.
La chiusura di tutti i valichi di frontiera con la Bielorussia da parte della Polonia, era una decisione attesa proprio in vista dell’esercitazione militare. Il ministro dell’Interno polacco Marcin Kierwinski il 9 settembre aveva spiegato che la decisione è legata “alle esercitazioni militari Zapad-2025″.
Il traffico “riprenderà, ma solo quando saremo certi che la sicurezza dei polacchi sarà garantita”. il Ministero degli Esteri bielorussio ha condannato la decisione, definendola infondata.
Crosetto al Corsera: “Siamo già in guerra ibrida, dovremmo agire”
“In qualche modo noi siamo già in guerra. E dovremmo reagire”. Lo ha detto il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto in un’intervista al Corriere della Sera, parlando di “guerra ibrida”. È fatta di “disinformazione, attacchi hacker, intrusioni, manipolazione dell’opinione pubblica, spionaggio tecnologico. È ora di intervenire”.
La violazione dello spazio aereo polacco è però “un fatto nuovo e rilevante”. Un “mix tra una provocazione e un test su quale realistica potenza di penetrazione avessero queste armi e su come noi avremmo reagito. La risposta della Polonia e della Nato c’è stata ed è stata efficace. Ora è il momento della riflessione e di capire come agire in futuro”.
Sull’episodio che ha mobilitato l’Occidente, Donald Trump ha però qualche dubbio: “Potrebbe essere stato un errore”, ha detto ai giornalisti il presidente Usa. “Ma a prescindere da tutto, non sono contendo di nulla in questa situazione”.
Intanto il 12 settembre è il giorno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che si riunisce per discutere della violazione dello spazio aereo polacco. L’incidente è il primo di questo genere dall’inizio della guerra in Ucraina e per molti ha messo in luce le debolezze della Nato nella lotta contro i droni.
In un’intervista al Messaggero, il capo militare della Nato Giuseppe Cavo Dragone ha però detto che “l’operazione di difesa ha funzionato perfettamente. Se quella dei droni è stata una provocazione, i russi hanno avuto la dimostrazione che siamo capaci di proteggere i nostri cieli. Su quello che è successo aspetterei l’esito delle indagini”.