L’attivista conservatore statunitense Charlie Kirk è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel corso di un evento in un college dello stato dello Utah.
Charlie Kirk è morto mentre parlava al microfono, seduto sotto un tendone decorato con gli slogan The american comeback (La rinascita americana) e Prove me wrong (Dimostrami che mi sbaglio).
L’attivista conservatore di 31 anni è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University. I video pubblicati sui social media sono terribili. Si sente un singolo sparo. Kirk subito dopo si porta la mano al collo mentre il sangue comincia a sgorgare dal lato sinistro del collo. Gli spettatori urlano, scappano. L’assassino al momento è in fuga ma le forze dell’ordine sarebbero già sulle sue tracce.
Charlie Kirk lascia la moglie Erika e due bambini piccoli. Era ceo e cofondatore dell’organizzazione giovanile conservatrice Turning Point Usa. Quella di poche era fa doveva essere la prima tappa di un tour che avrebbe attraversato tutti gli Stati Uniti. Kirk era seduto e stava rispondendo alle domande degli studenti, compresi quelli che non erano d’accordo con lui.
Omicidio di Charlie Kirk, avrebbe fatto fuoco un cecchino professionista
Aveva anche in programma apparizioni alla Colorado State University, alla University of Minnesota-Twin Cities, alla Virginia Tech University, alla Utah State University, alla University of North Dakota, alla Montana State University, alla Indiana University, alla Louisiana State University e alla University of Mississippi nei prossimi due mesi.
Agenti armati ora pattugliando il quartiere che confina con il campus, bussando alle porte e chiedendo informazioni. Gli agenti sono stati visti guardare una foto sui loro telefoni e mostrarla. Le autorità hanno intimato a chiunque si trovasse alla Utah Valley University di “mettersi in sicurezza” dopo la sparatoria. Il campus è stato chiuso. Il sospettato avrebbe sparato da un edificio distante circa 180 metri dal luogo dove stava intervenendo il giovane. Tutta lascia pensare all’azione di un cecchino professionista.
L’omicidio di Kirk segue episodi di violenza politica negli Stati Uniti degli ultimi mesi, tra cui l’assassinio di una parlamentare democratica del Minnesota e di suo marito a giugno e la sparatoria contro due membri dello staff dell’ambasciata israeliana a Washington a maggio. Il presidente Donald Trump ha pubblicato sul suo social Truth ha parlato di Kirk come di un suo stretto alleato.
“Nessuno ha capito o ha avuto a cuore i giovani negli Stati Uniti d’America meglio di Charlie. – ha scritto Trump – Era amato e ammirato da tutti, soprattutto da me, e ora non è più con noi”. Trump ha ordinato che tutte le bandiere americane negli Stati Uniti vengano abbassate a mezz’asta. Charlie Kirk da adolescente attivista conservatore universitario è diventato un podcaster, un “guerriero” della cultura e un alleato di Trump.
Charlie Kirk e il Mandato delle sette montagne per i cristiani
Già sostenitore di Trump durante la prima campagna presidenziale del 2016, Kirk ha portato Turning Point da una costellazione di gruppi conservatori a centro dell’universo del centrodestra. Le sue convinzioni cristiane evangeliche si intrecciavano con la politica, e sosteneva che non esistesse una vera separazione tra Chiesa e Stato.
Faceva spesso riferimento al Mandato delle sette montagne, ovvero i sette ambiti che dovrebbero guidare i cristiani: politica, religione, media, economia, famiglia, istruzione, arte e intrattenimento. Kirk ha sostenuto un nuovo conservatorismo che difende la libertà di parola, sfida le grandi aziende tecnologiche e i media e concentra la classe operaia americana al di fuori della capitale.
“Non sappiamo ancora – ha scritto su X l’ex presidente democratico Barack Obama – cosa abbia motivato la persona che ha sparato e ucciso Charlie Kirk, ma questo tipo di violenza spregevole non ha posto nella nostra democrazia. Michelle e io pregheremo per la famiglia di Charlie stasera, in particolare per sua moglie Erika e i loro due bambini piccoli”.
L’eco di quanto avvenuto negli Usa ha raggiunto anche l’Italia. “Charlie Kirk – ha detto il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – aveva solo 31 anni. Un marito, un genitore di due bambini. Un uomo devoto alla propria famiglia e al proprio Paese, orgoglioso sostenitore della libertà è stato ucciso durante un incontro pubblico, mentre difendeva le proprie idee. È terribile: non si può morire in questo modo. Una preghiera per lui e un commosso abbraccio alla sua famiglia“.