Bonus asilo nido 2026, l’offerta si allarga. In arrivo fino a 3.600 euro: chi può fare domanda, come ed entro quando, le novità

Bonus asilo nido, arrivano le indicazioni dell’Inps: sarà esteso anche ai micronidi, alle sezioni primavera e ai servizi educativi per i bambini piccoli. Le novità.

Il Bonus nido è un contributo introdotto nel 2016 per aiutare i genitori di bambini più piccoli di tre anni che frequentano le scuole pubbliche e private, oppure che non possono andare all’asilo a causa di patologie croniche certificate. Dall’edizione 2026, ci sono molte novità.

Bimbi all'asilo
Bonus asilo nido 2026, l’offerta si allarga. In arrivo fino a 3.600 euro: chi può fare domanda, come ed entro quando, le novità – notizie.com

Il Bonus nido consiste in contributo annuale diviso in undici mensilità, da utilizzare per pagare la retta delle scuole per piccolissimi pubbliche e private. L’importo massimo è di 3.600 euro all’anno, calcolato in relazione alla data di nascita del bambino e al reddito Isee minorenni (nel quale non è calcolato l’eventuale Assegno Unico Universale). La richiesta va inoltrata all’Inps entro il 31 dicembre del 2025. Ecco le fasce di reddito.

Per i bambini nati dal primo gennaio 2024:

  • 3.600 euro per Isee fino a 40mila euro (dieci rate da 327,27 euro)
  • 1.500 euro per Isee non presente o superiore ai 40mila euro.

Bambini nati prima del primo gennaio 2024:

  • 3mila euro con Isee fino a 25mila euro (dieci rate da 272,74 euro)
  • 2.500 euro per Isee fino a 40mila euro (dieci rate da 227,27)
  • 1.500 euro con Isee per minorenni non presente o superiore a 40mila euro (dieci rate da 136,37 e una da 136,30).

Bonus asilo nido, la novità: ampliate le strutture del contributo economico

Con la circolare del 5 settembre 2025, l’Inps ha informato i cittadini sull’ampliamento delle strutture nelle quali è possibile usufruire del contributo economico. Oltre ai tradizionali asili nido pubblici e privati infatti, si potrà utilizzare anche nelle seguenti scuole:

  • Nidi e micronidi per bambini dai 3 ai 36 mesi, che aiutano le famiglie all’educazione, alla cura e alla socializzazione. E promuovono il benessere e lo sviluppo dell’identità dei piccoli. Queste strutture devono essere organizzate in modo da assicurare pasto e riposo.
  • Sezioni primavera dai 24 ai 36 mesi, che favoriscono la continuità del percorso educativo da zero a sei anni di età. Di norma sono aggregate alle scuole per l’infanzia statali o paritarie. Oppure inserire nei poli per l’infanzia.
  • Spazi gioco. Queste strutture sono affidare a uno o più educatori. Non prevedono il servizio mensa e consentono una frequenza flessibile di cinque ore al giorno.
  • Centro per bambini e famiglie, che accolgono i piccoli fin dai primi mesi di vita insieme con un adulto accompagnatore.
  • Servizi educativi in un contesto domiciliare, per i bimbi da tre a 36 mesi.

Le strutture dovranno essere autorizzate secondo la normativa regionale. Sono escluse dal rimborso tutte le spese sostenute per i servizi non riconducibili all’educazione per la prima infanzia:

  • Servizi ricreativi
  • Servizi pre-scuola o post-scuola
Bimbi all'asilo con la maestra
Bonus asilo nido, la novità: ampliate le strutture del contributo economico – notizie.com

Le domande presentate e accolte a partire dal primo gennaio 2026 saranno valide anche negli anni successivi, fino a quando il bambino non compirà 36 mesi (cioè tre anni). La scadenza per la richiesta è il 31 dicembre 2025.

Per ottenere il bonus nido sarà necessario presentare una domanda attraverso il sito dell’Inps e allegare la documentazione di pagamento di almeno una retta nel caso degli asili privati. Per quanto riguarda le scuole pubbliche con pagamento posticipato invece, sarà necessaria l’iscrizione oppure l’inserimento in graduatoria.

Chi farà domanda per un bimbo che non può frequentare la struttura per motivi di salute, è necessario allegare l’attestazione di un pediatra. Nella richiesta va indicato il periodo per il quale si richiede il sostegno.

Per poter ottenere il Bonus nido è necessario essere cittadino italiano, o extracomunitario con regolare permesso di soggiorno valido in Europa. Essere residenti in Italia, vivere con il minore, essere genitore del bambino.

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