Amanda Knox ora è una stand-up comedian, e fa una “terribile” battuta sulla magistratura italiana. In un podcast l’incontro con il procuratore Giuliano Mignini

Amanda Knox, la donna di Seattle nota ai media italiani, statunitensi e britannici per essere rimasta coinvolta nel delitto di Perugia, è salita su un palco come stand-up comedian. Ecco tutti i dettagli.

Mamma, scrittrice, produttrice e, ora, stand-up comedian. È la nuova vita di Amanda Knox, la giovane statunitense nota per il caso dell’omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel novembre 2007.

Amanda Knox come stand-up comedian
Amanda Knox ora è una stand-up comedian, e fa una “terribile” battuta sulla magistratura italiana. In un podcast l’incontro con il procuratore Giuliano Mignini (X FOTO) – Notizie.com

Nelle scorse ore la donna è apparsa sul palco del Tacoma comedy club di Washington, in apertura dello spettacolo del comico Chris Porter. Lei stessa ha pubblicato su X uno spezzone del suo intervento durante il quale si è improvvisata comica da palcoscenico rivolgendosi direttamente al pubblico. Knox ha dedicato gran parte del suo spettacolo a quanto accaduto in Italia, trasformando in battute il suo periodo trascorso in carcere e le accuse che le erano state rivolte.

Bisogna ricordare che Amanda Knox e l’allora fidanzato Raffaele Sollecito sono stati assolti definitivamente nel 2015 dalla Cassazione per non aver commesso il fatto. L’unico condannato in via definitiva per il delitto di Perugia è stato Rudy Guede, 16 anni per concorso nell’omicidio. Recentemente, la giovane originaria di Seattle è stata invece condannata a 3 anni di carcere per calunnia contro il suo ex datore di lavoro Patrick Lumumba. Knox aveva inizialmente accusato Lumumba durante gli interrogatori. Poi l’uomo risultò del tutto estraneo alla vicenda.

The Twisted Tale of Amanda Knox, il documentario

Amanda, tornata negli Usa, nel 2013 ha scritto il libro autobiografico Waiting to be heard (ovvero, Aspettando di essere ascoltata) e poi quest’anno Free: my search for meaning (Libera: la mia ricerca di una spiegazione). Ha scritto articoli e saggi su giustizia, diritti umani, errori giudiziari e cattiva informazione. Knox, infatti, che oggi ha 38 anni, è rimasta in carcere in Italia per quattro anni, condannata per due volte per l’omicidio e assolta invece in altre tre occasioni.

Il palco di Washington ha rappresentato il modo per promuovere il suo documentario The Twisted Tale of Amanda Knox. In molti su X hanno criticato l’esibizione, tirando in ballo anche il nomignolo Foxy Knoxy che le era stato affibbiato dai media britannici al tempo delle indagini e dei processi per il delitto Kercher. “Sono produttrice esecutiva di questo progetto da quattro anni, che, tra l’altro, è lo stesso periodo di tempo che ho trascorso in prigione. Ed è lo stesso periodo di tempo che ho trascorso come mamma”, ha detto Amanda sul palco.

E poi: “Qual è stata la cosa più difficile? Mi basta dire che nessun magistrato italiano ha mai masticato un bocconcino di pollo per infilarmelo in bocca”. Una battuta di dubbio gusto, ma è in realtà un modo ironico di riferirsi alla maternità tipico degli Usa. Subito dopo, infatti, ha parlato del fatto che la figlia è a conoscenza di quanto accaduto nel nostro Paese e che la piccola le chiederebbe di giocare a “la mamma va in Italia”, urlando “lasciatemi uscire” mimando di trovarsi in prigione.

Già in passato, ma in modo ben più serio, Amanda ha parlato della magistratura italiana ed in particolare dell’allora procuratore di Perugia Giuliano Mignini, suo principale accusatore. In un podcast uscito ad agosto 2025 intitolato Honestly, condotto dalla giornalista Bari Weiss, la donna ha parlato di “come è sopravvissuta in prigione, come si è reintegrata nella società, perché è tornata in Italia per affrontare il pubblico ministero che l’ha messa dietro le sbarre, perché ha scelto il perdono”.

Amanda Knox al procuratore che la accusò: “Non penso che sei malvagio”

La puntata di Honestly è intitolata appunto Perché Amanda Knox ha perdonato l’uomo che l’ha mandata in prigione. “La mattina del 5 novembre 2007, – si legge nella descrizione– Amanda Knox fu arrestata in Italia. Non le fu assegnato un avvocato o un traduttore. Non le fu detto di essere una sospettata. Fu interrogata per 53 ore. Fu picchiata da un agente di polizia e fu costretta a firmare una confessione”.

Nel podcast Amanda ha spiegato di aver fortemente voluto incontrare Mignini e di esserci riuscita grazie alla mediazione del cappellano che l’aveva seguita in carcere. “Voglio che tu sappia che sono innocente. – avrebbe detto Amanda al procuratore – Non ho avuto nulla a che fare con l’omicidio di Meredith. Ti sbagliavi sul mio conto. Sono qui per farti sapere che, che tu ti sia reso conto o meno del tuo errore, non penso che tu sia una persona malvagia. Sono una persona molto forte. Lo so in gran parte grazie a te”.

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