La più intensa ondata di caldo in Spagna, continuano gli incendi

In questi giorni si sta assistendo alla più intensa ondata di caldo in Spagna, continuano gli incendi e la situazione è davvero molto complicata.

Nelle ultime settimane l’allarme è salito nella penisola iberica, soprattutto per quanto riguarda la Spagna. Andiamo a leggere cosa sta accadendo.

gente al caldo
La più intensa ondata di caldo in Spagna, continuano gli incendi (ANSA) Notizie.com

Il periodo che intercorre tra il 1° e il 20 agosto è il più caldo mai rilevato dal 1961 almeno in Spagna, tra l’8 e il 17 dello stesso mese sono stati rilevati i giorni più intensi sotto questo punto di vista dal 1950. L’Agenzia meteorologica statale spagnola ha parlato dell’ondata “più intensa mai registrata”.

Nonostante questo la lotta contro l’ondata di incendi sembra essere in leggero miglioramento, in Galizia si parla di oltre 90mila ettari inceneriti nella regione andando a causare una distruzione inconcepibile anche in centri abitati e non solo in aperta campagna.

A oggi in Galizia rimangono attivi ancora due focolai nella provincia di Ourense con particolare attenzione a quello a Chandrexa de Queixa che ha distrutto ben 19mila ettari. Situazione delicata, anche se di minore estensione, precisamente a Carballeda de Valdeorras-Casaio. Le autorità regionali hanno parlato di situazione al momento stabilizzata.

Spagna, ondata anomala di caldo

Per la Spagna si parla di un’ondata anomala di caldo, dal 1975 si sono registrate 77 ondate tra penisola iberica e Baleari. Quella di quest’anno è la più intesa di sempre, almeno dal 1950 a oggi.

Questo caldo estremo ha portato anche a conseguenze molto gravi andando ad aumentare il rischio di incendi, ma mettendo anche a serio rischio la salute di gran parte della popolazione.

aereo sulla foresta
Spagna, ondata anomala di caldo (ANSA) Notizie.com

Ovviamente l’Agenzia statale di Meteorologia ha approfondito anche un segnale di come il cambiamento climatico stia colpendo tutto il mondo con situazioni da considerarsi decisamente al limite.

I numeri sono tragici e parlano di oltre duemila morti con temperature massime arrivate a 45°C. Il numero preciso dei decessi attribuiti alle temperature incandescenti sono 1149 solo ad agosto e ben 2635 nel corso di tutto il periodo estivo con un incremento spaventoso del 40% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

La titolare della Difesa ha sottolineato che la situazione è molto complicata e mai vista prima di tale portata, questo perché il fumo rende impossibile gli interventi aerei. I focolai, inoltre, si retro-alimentano con una virulenza straordinaria. A oggi l’unica cosa che potrebbe aiutare è la fine dell’ondata di calore per la quale ci vorrà comunque ancora un po’ di tempo. Staremo a vedere cosa ci diranno i prossimi giorni.

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