La storia di Vladyslav Malamel è sulle prime pagine di tutti i giornali, il bambino ucraino era scappato dalla guerra nel suo paese e ha perso la vita in Italia.
Il bambino aveva sei anni ed è stato travolto sulle strisce pedonali mentre stava attraversando.
Era ricoverato all’ospedale di Padova dove era arrivato in condizioni disastrose, non ce l’ha fatta. Al momento dell’incidente stava attraversando con la mamma, poco dopo le 16.30 di ieri aveva provato ad attraversare sulle strisce a via Noalese per fare ritorno nell’ex canonica di Murielle dove era ospitato insieme ad altre famiglie ucraine scappate dal conflitto armato.
La mamma era di fronte a lui in bicicletta, trasportando una serie di valigie della spesa. Il Gazzettino cita alcuni testimoni che sottolineano come un’automobile si è fermata per far passare la famiglia, con un’auto dietro che ha completato il sorpasso prendendo in pieno il bambino. Questi ha fatto un volo di più di trenta metri di distanza ed è finito nel fossato che costeggiava la strada.
Subito sui social network la comunità del posto si è stretta attorno alla famiglia, con tantissimi commenti di rispetto e affetto per una situazione considerata totalmente inaccettabile.
Chi era Vladyslav Malamel, la sua storia
Il bambino si chiamava Vladyslav Malamen che era finalmente arrivato in Italia lo scorso 27 luglio, nemmeno un mese fa. Scappava dalla guerra in Ucraina, precisamente da Odessa, insieme alla mamma Antonina e al fratellino più grande. Ieri il papà del bimbo è arrivato dalla Germania.
La sua fine è stata segnata da una Fiat Panda con al volante un 25enne che aveva, come già spiegato, superato una macchina ferma alle strisce che li aveva fatti passare di ritorno a casa.
Stefano Strino, pm della procura di Venezia, ha aperto un fascicolo in merito all’incidente dove andrà a iscrivere al registro degli indagati il 25enne appena citato. Non sarà disposta l’autopsia perché i genitori hanno dato il consenso all’espianto degli organi.
Sono arrivate anche le parole commosse della sindaca di Santa Maria di Sala, Sarah Galani. Come riportato da Leggo questa ha sottolineato: “Vladyslav era arrivato poche settimane fa in cerca di un po’ di pace. La sua vita spezzata sull’asfalto è una ferita che non si può di certo accettare. Come sindaca e come cittadina mi unisco al dolore della famiglia”.
Nelle prossime ore dovrebbero arrivare ulteriori informazioni sull’episodio con la famiglia che ancora non si è pronunciata in merito all’episodio.