Uno studio ha provato che i sintomi del reflusso peggiorano durante l’estate, andiamo ad analizzarne i motivi e quella che può essere la soluzione definitiva.
Un problema comune che colpisce milioni di italiani e che può essere anche acuito durante il periodo invernale. Vi apriamo a tutte le possibilità e le motivazioni del caso.
Prima di farlo è utile fare un breve passo indietro, per capire cosa si intende per reflusso gastroesofageo. Si tratta di una condizione in cui il contenuto dello stomaco risale verso l’esofago creando bruciore, rigurgito e fastidi vari. Una patologia che, come detto, è davvero molto comune.
L’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli, insieme alla Società Italiana Unitaria di Colon-proctologia, ha lanciato il secondo congresso “Hot Tpics in Functional Digestive Surgery Meeting”, qui si è parlato a lungo di questa disfunzione specificando come un paziente su quattro subisca un netto peggioramento durante il periodo estivo.
Il motivo di questo andamento è legato a diversi fattori tra cui la disidratazione dovuta al caldo, ma anche il cambiamento di abitudini alimentari in un periodo in cui ci si permette anche qualche strappo di troppo. E poi anche una digestione più lenta che può trasformare questa situazione ulteriormente. Ma qual è la soluzione?
Reflusso peggiora in estate, ecco la soluzione
Esistono diverse possibilità per migliorare il reflusso, soprattutto quando in estate ci troviamo ad affrontare una situazione che peggiora decisamente. Non sempre la terapia farmacologia può essere risolutiva, anzi diverse volte può essere necessario l’intervento chirurgico.
La chirurgia è di fatto un’alternativa efficace quando la malattia si cronicizza e la terapia farmacologica non sembra più funzionare. Ovviamente però è importante che si faccia una diagnosi accurata che possa determinare ogni tipo di causa, grazie a questo studio si arriverà a capire come si deve intervenire e che tipo di intervento è necessario.
Solitamente il paziente si sottopone a tre tipi di esami differenti, cioè endoscopiadigestiva, pH-metria di 24 ore e manometria esofagea.
E quali sono gli interventi che si praticano? Quello maggiormente tipico è la fundoplicatio secondo Nissen, in cui lo stomaco viene girato sull’esofago per evitare appunto il reflusso. Solitamente questo riesce a risolvere ogni tipo di problema facendo in modo che non si riaffacci più il problema. Chi si opera non dovrà più sottoporsi a nessun tipo di terapia farmacologica, ma dovrà comunque effettuare visite periodiche per valutare tutte le evoluzioni che si muovono proprio attorno allo stomaco.