Le associazioni ambientaliste contro il Ponte sullo Stretto di Messina: “Opera inutile, un vero e proprio azzardo”

Pochi giorni fa il Cipess ha detto sì al progetto esecutivo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Per le associazioni ambientaliste si tratta di “un’opera inutile”.

“Il Cipess ha approvato la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina dopo una procedura amministrativa complicata, supportata da leggi ad pontem, approvate con voto di fiducia. E già oggetto di ricorsi amministrativi e reclami comunitari. Un vero e proprio azzardo”.

Matteo Salvini, sullo sfondo il Ponte sullo Stretto
Le associazioni ambientaliste contro il Ponte sullo Stretto di Messina: “Opera inutile, un vero e proprio azzardo” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Le associazioni Greenpeace, Lipu, Legambiente e Wwf Italia hanno così criticato aspramente il via libera concesso in settimana dal Cipess al progetto esecutivo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Le organizzazioni hanno posto alla base del proprio parere motivazioni economiche ed il quadro d’incertezza del progetto che rimanda alla fase progettuale esecutiva test dirimenti ed analisi essenziali.

Il progetto è stato fortemente voluto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Ed è stato accolto con dichiarazioni trionfalistiche anche da parte della premier Giorgia Meloni. Dichiarazioni che, per le associazioni “rientrano nel quadro della propaganda politica. Sono state già smentite dai numeri e dalle carte”.

Le associazioni: “L’apertura dei cantieri sarà poco più che simbolica”

Secondo Greenpeace, Lipu, Legambiente e Wwf si è sempre dato per scontato il parere della Commissione Via. Oggi si dà già per acquisito il parere della Corte dei Conti che, invece, ancora deve pronunciarsi. La Via è la Commissione tecnica di Verifica dell’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente. Si tratta dell’organo tecnico che esamina i progetti di grandi opere o attività per valutarne gli effetti sull’ambiente.

Si tace – si legge in una nota – sul fatto che la cosiddetta apertura dei cantieri sarà poco più che simbolica e riguarderà interventi preliminari”. Ciò per due motivi. Il primo è che il progetto esecutivo non è ancora stato redatto. Il secondo è che la modifica di legge voluta dal governo per procedere ad una cantierizzazione a fasi spezzetterà il progetto esecutivo. Ciò lascerà sino all’ultimo aperta l’incognita sui risultati sulle prove da fatica sulla tenuta dei cavi e sugli approfondimenti sismici prescritti dalla Commissione Via.

Il Ponte sullo Stretto di Messina in un rendering
Le associazioni: “L’apertura dei cantieri sarà poco più che simbolica” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Si fa finta – hanno continuato le associazioni – che gli impegni di spesa pubblica assunti per il Ponte abbiano le necessarie coperture. Ma ci si sta affannando per farli incredibilmente passare tra le spese militari al di fuori del patto di stabilità. Un progetto stimato a 13,5 miliardi di euro, mai valutato in termini di terzietà. Che ha visto posizioni negative esplicite dei governi tecnici di Mario Monti e Mario Draghi”.

Ma il Ponte costerà davvero 13,5 miliardi di euro? Stando a quanto comunicato da Greenpeace, Lipu, Legambiente e Wwf, la cifra riportata nell’allegato infrastrutture al Def nell’agosto 2023 è rimasta la stessa ad agosto 2025 e certo l’andamento della svalutazione e il contesto economico è cambiato rispetto a quello che si poteva prevedere.

“Ricorreremo ancora una volta in tutte le sedi”

Non a caso alcune testate finanziarie già stimano l’opera a 14,6 miliardi. – conclude la nota – Inoltre, il tempo della cantierizzazione e di consegna dell’opera non è quello inizialmente previsto, non fosse altro perché sono stati sottostimati i tempi del processo autorizzativo come provano i ripetuti annunci del Ministro Salvini che ha continuato a spostare in avanti la data di inizio lavori“.

Nei prossimi giorni ci sarà chi farà dell’approvazione Cipess la propria campagna elettorale. Greenpeace, Lipu, Legambiente e Wwf Italia, invece, continueranno a sostenere le proprie tesi e ricorreranno ancora una volta in tutte le sedi, affinché lo scempio non si compia e non si buttino via miliardi di euro in un’opera inutile, mentre il sistema del trasporto pubblico dell’intero Paese si trova in condizioni sempre più insostenibili“.

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