Dazi e mozzarella su bufala, la sfida del Consorzio: “È dura, ma c’è tanta voglia di Made in Italy. A parità di condizioni, non temiamo concorrenza”

Nelle scorse ore i dazi voluti dal presidente Usa Donald Trump sono entrati in vigore. Tanti i prodotti italiani d’eccellenza che subiscono le tariffe. Tra di essi c’è la mozzarella di bufala.

“La mozzarella è percepita come prodotto premium, e l’impatto sul nostro prodotto sarà soprattutto di prospettiva. C’è tanta voglia di Made in Italy negli Stati Uniti, ma con i dazi è davvero dura”.

Domenico Raimondo, presidente del Consorzio Mozzarella di Bufala dopo
Dazi e mozzarella su bufala, la sfida del Consorzio: “È dura, ma c’è tanta voglia di Made in Italy. A parità di condizioni, non temiamo concorrenza” (CONSORZIO FOTO) – Notizie.com

A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela mozzarella di bufala campana dop. Con Raimondo abbiamo fatto il punto della situazione a poche ore dall’ordine esecutivo firmato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che introduce tariffe che vanno dal 10 al 41%. I cosiddetti dazi si applicano su importazioni provenienti da diversi Paesi, compresa l’Unione Europea.

Se lo scenario resta invariato, ovvero i dazi al 15%, l’impatto sul nostro prodotto sarà soprattutto di prospettiva. – ci ha spiegato il presidente RaimondoLa mozzarella Dop è già soggetta, come formaggio fresco, a dazi del 10% negli Usa,. Certamente subiremo un danno, ma per un prodotto già percepito come premium, il colpo è sugli scenari di sviluppo futuri che potranno subire una battuta di arresto”.

Il presidente Raimondo in esclusiva per Notizie.com: “Il Consorzio ha continuato ad avere un dialogo costante con gli Usa”

Per l’Italia, infatti, i dazi del capo della Casa bianca si traducono in una tariffa generale del 15%. Tariffa peraltro già concordata con la Commissione europea. Ci sono poi alcuni settori, tra cui quello dell’automotive, che è in attesa della chiusura delle negoziazioni. Già ad aprile era entrata in vigore una prima tariffa reciproca del 10%, poi sospesa e rivista. L’ultimo accordo del 15% potrebbe offrire una certa stabilità.

Il mercato Usa per la mozzarella di bufala campana dop – ha continuato Raimondo – vale tra il 7 ed il 10% dell’export totale. In valore assoluto quasi 30 milioni di euro. Già nel 2019, grazie a una preventiva azione ‘diplomatica’ con l’Us Dairy e le associazioni di categoria americane, la bufala Dop fu uno dei prodotti esclusi dai dazi del primo mandato di Trump. Il Consorzio ha continuato ad avere un dialogo costante con gli Usa“.

Stando a quando ci ha detto il presidente del Consorzio, al di là dei numeri attuali, i dazi penalizzerebbero le potenzialità di sviluppo del comparto negli Usa, soprattutto nel canale Horeca. Ovvero, nel segmento di mercato che comprende le attività di hotel, ristoranti e catering. Qui la mozzarella dop è percepita come prodotto premium. Viaggia tra i 60 e gli 80 dollari al chilo ed è apprezzata nella ristorazione di qualità.

“Anche negli Usa la bufala dop è percepita come una vera eccellenza”

Stiamo facendo anche investimenti in innovazione tecnologica per migliorare la logistica che oggi ci penalizza e tutto questo viene vanificato dai dazi. – ha sottolineato Raimondo – Noi crediamo nel dialogo fino alla fine e apprezziamo l’impegno del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che anche nella riunione con Origin (un’organizzazione che tutela le indicazioni geografiche, ndr) ha ribadito la centralità dei prodotti a indicazione geografica. Fino alla fine chiediamo che i formaggi freschi siano inseriti nella lista delle esenzioni”.

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Il Consorzio è stato protagonista recentemente alla 69esima edizione del Summer fancy food di New York, dal 29 giugno al 1 luglio 2025. È stata portata la filatura dal vivo in Union Square per mostrare come nasce la mozzarella di bufala campana Dop, tutti incantati.

C’è tanta voglia di Made in Italy, ma con i dazi è davvero dura. – ha concluso Domenico Raimondo – Certamente c’è il rischio che prodotti similari, con prezzi inferiori, possano conquistare quote di mercato. Ma anche negli Usa la bufala dop è percepita come una vera eccellenza, inconfondibile. Dunque il nostro impegno è essere sempre più presenti su quel mercato, che è vetrina mondiale. A parità di condizioni, non temiamo concorrenza”.

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