Andrea Cavallari è tornato in Italia dalla Spagna. Nel pomeriggio del 30 luglio è atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Tornerà in carcere.
Andrea Cavallari, condannato per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, è atterrato mercoledì 30 luglio all’aeroporto di Fiumicino.
Il ventiseienne è stato arrestato il 17 luglio in Spagna dalla Policía Nacional, nel corso di un’operazione congiunta transnazionale. Aveva fatto perdere le proprie tracce il 3 dello stesso mese, dopo aver discusso la tesi di laurea alla Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Bologna.
Un permesso premio ottenuto grazie alla buona condotta, uscito dal carcere senza la scorta, durante il pranzo, aveva lasciato i parenti dicendo loro che sarebbe andato a fumare una sigaretta con la fidanzata.
La fuga in Spagna con soldi, carte e documenti falsi
Andrea Cavallari era riuscito a raggiungere la Spagna via terra e con sé aveva 800 euro in banconote false, una carta di credito e documenti di identità sotto falso nome.
Quando è stato trovato era vicino all’ingresso dell’hotel dove stava alloggiando. Alle ricerche hanno partecipato la Procura Generale di Ancona (che ha richiesto l’emissione del mandato di arresto europeo) la Procura di Bologna.
Le ricerche sono state condotte dal Nucleo Investigativo Centrale e il Nucleo Investigativo Regionale di Bologna della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con i Nuclei Investigativi dei Carabinieri di Ancona e Bologna.
Per trovarlo, sono state fondamentali le acquisizioni delle utenze telefoniche e delle carte prepagate, grazie alle quali gli investigatori sono risaliti agli spostamenti di Andrea Cavallari.
La localizzazione precisa è avvenuta il 16 luglio a Barcellona. In questa data, la Procura di Bologna ha emesso un ordine di indagine europeo e richiesto l’attivazione della rete ENFAST, cioè European Network of Fugitive Active Search Teams. Tramite FAST Italia, punto di contatto nazionale, è stato possibile lo scambio di informazioni con FAST Spagna.
E mentre la Procura indaga per evasione e anche per favoreggiamento, il ventiseienne è tornato in Italia, dove verrà riportato nel carcere di Bologna per continuare a scontare la sua pena definitiva.
La polemica sui benefici penitenziari
La vicenda di Andrea Cavallari nelle scorse settimane ha creato molte polemiche sul sistema dei benefici penitenziari in Italia. Il dibattito si era diviso tra chi chiedeva maggiori controlli, e chi invece, li sosteneva con forza.
Ai nostri microfoni, la magistrata di sorveglianza Paola Cervo dell’Associazione nazionale magistrati, aveva posto l’accento sull’importanza di queste misure, che secondo lei sono importanti per il percorso di rieducazione.
E aveva anche sottolineato che “nella stragrande maggioranza dei casi”, questi benefici penitenziari producono “risultati positivi per il singolo e per l’intera collettività”. Qui l’intervista.