Mentre è in corso il Giubileo dei giovani e degli influencer della fede, abbiamo parlato di social e intelligenza artificiale con Don Cosimo Schena.
I social come mezzo. Un ponte che permette di avvicinare persone lontanissime nella realtà. Anche per diffondere i messaggi del Vangelo. Mentre è in corso il Giubileo dedicato ai giovani e agli influencer della fede in Vaticano, abbiamo raggiunto telefonicamente Don Cosimo Schena, il prete influencer e psicologo con quasi 500mila follower, per farci raccontare i passi in avanti della Chiesa nel mondo digitale.
“I social fanno parte ormai della vita di tutti, nessuno è escluso e negli ultimi anni ancora di più”, ci ha detto. “Per me sono un mezzo, un ponte per raggiungere persone che nella vita reale non potrei mai incontrare”.
Ed è proprio con Istagram che don Cosimo Schena è riuscito nell’intento di avvicinare più giovani alla fede in Dio, in un’epoca in cui le nuove generazioni si allontanano sempre da essa.
“Cerco di portare sui social il Vangelo e i messaggi di speranza, con semplicità e credibilità. Lo faccio con video motivazionali spirituali e anche psicologici, dato che sono anche uno psicoterapeuta”.
Don Cosimo Schena: ecco come affrontare un hater
E come molti influencer, anche don Cosimo ha a che fare quotidianamente con gli hater. “Ce ne sono tanti. L’importante è non dare seguito ai messaggi negativi. Se cominciassi a rispondere in pubblico, si scatenerebbe una catena di cattiverie e sofferenze. Quindi sa che faccio? Gli scrivo in privato. E molto spesso scopro che dietro a quel messaggio negativo, ci sono vite che soffrono, situazioni negative“.
Conferenze, gruppi di lavoro, la messa in Vaticano e il passaggio dalla Porta Santa. Queste sono alcune delle attività del Giubileo di questi giorni, che ha visto la partecipazione di migliaia di giovani italiani ed europei. È previsto anche il Festival dei Missionari Digitali, “una grande festa”, così la annuncia don Cosimo.
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Sul tavolo dei dibattiti ci sarà anche l’Intelligenza artificiale, un’altra novità che ormai fa parte della vita di tutti i giorni, con la quale anche la Chiesa sta facendo i conti. “Si può stare al passo con i temi cercando di far capire che l’IA non può sostituire il cuore e la mente umana. Questi strumenti vanno usati nel modo giusto, senza diventarne schiavi”.
IA, don Cosimo Schena: “È il buon uso che fa la differenza”
Come? “Ad esempio: ormai tutti usano l’Intelligenza artificiale per cercare risposte. Ma anche quelli che hanno creato questo sistema sottolineano che spesso può inventare alcune cose. Quindi bisogna stare molto attenti e cauti: mai prendere tutto come oro colato”.
Insomma: senso critico. Lo stesso che andrebbe usato nel mondo dei social. “È il buon uso che fa la differenza”, conclude don Cosimo Schena.