Dazi: Usa ed Europa hanno trovato un accordo commerciale che prevede tariffe del 15%. Meloni: “Lavorare per definire i dettagli”. Cosa cambia dal primo agosto.
La Casa Bianca celebra la giornata di domenica 27 luglio come una “grande vittoria politica” per Donald Trump. Quella in cui Ursula von der Leyen e Donald Trump, dopo una riunione di circa un’ora hanno definito un accordo di principio sui dazi. La tariffa sarà del 15%, ma l’accordo andrà ora scritto nei dettagli.
“L’accordo raggiunto con l’Ue, benché ancora vago nei dettagli, rappresenta, almeno dal punto di vista politico, la più significativa conquista dell’approccio muscolare di Donald Trump”. Così il New York Time definisce l’accordo con l’Europa che il tycoon ha portato a casa sui dazi.
Una vittoria politica dell’ultimo minuto, che ha evitato una guerra commerciale con il principale partner, ma anche “il più importante, soprattutto alla luce delle critiche ricevute per l’assenza di risultati concreti a fronte di una strategia tariffaria che ha sollevato più timori che entusiasmo”.
Nonostante questo però, negli Usa non si placano le critiche nei confronti della politica protezionistica di Donald Trump. Secondo la Cnn ad esempio, dietro all’accordo tra Trump e von der Leyen, si intravede una dinamica più complessa. Da un lato l’obiettivo europeo di proteggere le esportazioni e pure i rapporti con la Casa Bianca.
Dall’altro, il presidente Usa che vuole ridefinire le relazioni commerciali, anche a costo di incrinare alleanze storiche. E per questo, secondo l’emittente, si tratta di una tregua solo temporanea. Ma cosa prevede l’accordo?
Cosa prevede l’accordo sui dazi al 15% tra Usa e Ue
Il primo dato è che i dazi del 15% entreranno in vigore a partire dal primo agosto. La tariffa verrà imposta sui prodotti che l’Europa esporterà negli Usa.
Il secondo dato è che l’Europa effettuerà 600 miliardi di investimenti negli Stati Uniti e acquisterà da essi 750 miliardi di energia.
I settori inclusi nell’accordo
I settori inclusi nell’accordo sono: auto, semiconduttori e farmaceutico. Questo punto però andrà chiarito meglio, perché in realtà Donald Trump ha annunciato che la tariffa sui prodotti strategici darà dello 0%.
Al momento né l’Europa né l’Italia prevedono misure per aiutare i settori più colpiti, ma il tema verrà affrontato più avanti, quando l’accordo sarà definito nei dettagli.
Quello raggiunto domenica 27 luglio tra Trump e von der Leyen infatti, è solo un accordo di massima che non ha valore giuridico. Nelle prossime settimane sarà possibile avere dettagli certi sul nuovo accordo.
Accordo dazi 15% Usa Ue: quali sono i punti ancora da chiarire
Tra i temi più importanti c’è sicuramente quello dell’acciaio e dell’alluminio. Come si sa nei mesi scorsi Trump ha imposto una tariffa del 50%. E per questo settore il tycoon ha già annunciato che resterà tutto com’è.
Tuttavia i negoziatori degli Sherpa potrebbero cercare un punto di incontro su questo. Le regole poi andranno definite settore per settore. Come detto, Trump ha intenzione di eliminare i dazi per i settori strategici. E tra esso potrebbe rientrare quello farmaceutico.
La premier Giorgia Meloni ha definito l’accordo sui dazi tra Europa e Usa “positivo”, perché è riuscito a raggiungere l’obiettivo di “evitare lo scontro tra Usa e Ue”. Tuttavia occorrerà mettersi al lavoro “per definire i dettagli”.