Il virus West Nile avanza in Italia, allerta rossa in tre regioni. L’Oms l’aveva previsto: “Condizioni favorevoli”

Nuovi contagi da West Nile in Italia: in alcune regioni stanno scattando tutti i protocolli di sicurezza. La diffusione del virus in Europa era in cima all’agenda dell’Oms.

“Destano particolare preoccupazione i virus trasmessi dalle zanzare, tra cui il virus della dengue e il virus West Nile. È probabile che si verifichi un’ulteriore diffusione della malattia nel prossimo periodo estivo”.

La zanzara Culex, responsabile della diffusione del virus West Nile in Italia
Il virus West Nile avanza in Italia, allerta rossa in tre regioni. L’Oms l’aveva previsto: “Condizioni favorevoli” – Notizie.com

Scriveva così l’Organizzazione mondiale alla sanità (Oms) in una nota diffusa il 17 luglio scorso. Ovvero tre giorni prima che l’agente patogeno portasse alla morte di un’anziana di 82 anni non lontano da Roma. Nelle scorse ore la Regione Lazio ha comunicato due nuovi casi di virus del Nilo occidentale, riscontrati dall’Asl di Latina e confermati dal laboratorio di virologia dell’Istituto Lazzaro Spallanzani.

Si tratta di un uomo di 71 anni, già dimesso, e di una donna di 76 anni che presenta patologie pregresse e si trova ricoverata in reparto ordinario. Sono, quindi, in totale 9 i casi nel 2025 accertati di infezione da West Nile virus, tutti in provincia di Latina. Sono 8, invece, i casi accertati di West Nile in Campania, con 4 persone in rianimazione. In Veneto sono 4 i casi accertati a partire dalla seconda settimana di luglio.

Virus West Nile, l’Oms: “Un rischio crescente per la salute pubblica”

I virus trasmessi da artropodi, o arbovirus, rappresentano un rischio crescente per la salute pubblica in Europa. – avevano scritto gli esperti dell’Oms – L’aumento delle temperature ambientali, tra gli altri fattori, ha creato condizioni favorevoli per i vettori nativi e ha facilitato l’insediamento di specie invasive in grado di trasmettere virus precedentemente sconosciuti alla regione europea”.

Il virus West Nile (Wnv), anche noto come flavivirus, è una zoonosi trasmessa dalle zanzare. L’agente patogeno è trasmesso principalmente da alcune specie di zanzare Culex. Zanzare considerate native di molti Paesi europei, per cui il virus è di fatto endemico nel vecchio continente. Ovvero, circola stabilmente in Europa con un numero di casi costanti e prevedibili nel tempo.

Il virus West Nile in una rappresentazione grafica
Virus West Nile, l’Oms: “Un rischio crescente per la salute pubblica” – Notizie.com

Negli ultimi due decenni, – hanno fatto sapere dall’Organizzazione mondiale alla sanità – la regione europea ha registrato un aumento della frequenza dei focolai di virus del Nilo occidentale. E un’espansione dell’area geografica colpita e stagioni di trasmissione prolungate. È probabile che si verifichi un’ulteriore diffusione della malattia nel prossimo periodo estivo, grazie alle condizioni favorevoli all’attività dei vettori e del virus”.

PER APPROFONDIRE: West Nile (o Febbre del Nilo): cosa sappiamo della malattia causata dalle zanzare comuni, la parola a Matteo Bassetti

Contro la febbre da virus West Nile in Italia è scattato un modello di sorveglianza integrata che vede in prima linea anche la Rete degli Istituti Zooprofilattici ed i veterinari, con monitoraggi costanti sugli animali portatori del virus, ovvero gli equidi e gli uccelli, mentre le zanzare culex rappresentano i vettori per la trasmissione all’uomo.

Un coordinamento articolato e capillare che suddivide l’Italia in aree a diverso livello di rischio. E che prevede per ciascuna specifiche azioni di controllo. Dal monitoraggio degli uccelli stanziali bersaglio alla sorveglianza entomologica sulle zanzare, dai controlli clinici sui cavalli alla verifica dei casi di mortalità negli uccelli selvatici.

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