Due procedimenti giudiziari negli Usa stanno facendo temere il peggio per Tesla, la casa automobilistica fondata da Elon Musk. I giudici sono chiamati a decidere anche in merito alla morte di una 23enne.
Sono due i procedimenti giudiziari negli Stati Uniti, uno a Miami e uno a Oakland, che vedono al centro Tesla, la casa automobilistica fondata dal miliardario Elon Musk. In uno di essi i giudici stanno esaminando il caso della morte di Naibel Benavides Leon.
Nell’aprile del 2019 la ragazza, insieme al fidanzato Dillon Angulo erano scesi da un suv per guardare le stelle. I due si trovavano vicino a un incrocio a Key Largo, in Florida. Una Tesla Model S guidata da George McGee, con il sistema Autopilot attivo, ha oltrepassato un semaforo lampeggiante e un segnale di stop, schiantandosi contro il suv, uno Chevrolet Tahoe. Nell’impatto è deceduta Naibel mentre Angulo è rimasto ferito gravemente Angulo.
È emerso che McGee stava cercando nell’abitacolo il suo cellulare caduto poco prima dell’incidente mortale. Il guidatore ha testimoniato in Tribunale a Miami di essersi fidato troppo della tecnologia di Musk prima di uscire di strada. “Credevo che se l’auto avesse visto qualcosa davanti a sé, avrebbe emesso un avviso e azionato i freni”, ha detto.
Tesla, le dichiarazioni “esagerate” di Elon Musk
Le autorità di regolamentazione del settore automobilistico, invece, nelle stesse ore hanno discusso a Oakland, in California, in merito al fatto che le dichiarazioni “esagerate” di Elon Musk sulla tecnologia Tesla hanno scatenato di fatto una richiesta di sospensione dalla vendita dei veicoli nello Stato.
Il Dipartimento dei veicoli a motore della California sostiene che Tesla ha ingannato i conducenti esagerando le capacità delle sue funzionalità Autopilot e Full Self-Driving. Un documento depositato in Tribunale afferma che persino i nomi di queste funzionalità sono fuorvianti perché offrono solo una guida autonoma parziale. Nel frattempo, le vendite delle sue auto elettriche sono crollate.
Qualora uno dei due processi dovesse andare male per Tesla potrebbe significare un pesante stop all’idea di lanciare migliaia di robotaxi. Si tratta di veicoli senza conducente che dovrebbero essere operativi in diverse città degli Stati Uniti entro la fine del prossimo anno. A Miami, inoltre, la giuria del processo sarebbe intenzionata a consentire alle vittime di chiedere a Tesla danni punitivi che potrebbe costare all’azienda decine di milioni di dollari. Si tratta peraltro del primo dibattimentoo giudiziario del genere.
Per altri quattro incidenti mortali simili Tesla ha patteggiato. Gli avvocati dell’accusa nel caso di Naibel Benavides Leon sostengono che la funzione di assistenza alla guida di Tesla, chiamata Autopilot, avrebbe dovuto avvisare il conducente e frenare quando la sua Model S ha superato a tutta velocità i semafori lampeggianti. Tesla, invece, afferma che i conducenti sono invitati a non fare affidamento sull’Autopilot. E che la colpa ricade interamente sul “conducente distratto“, proprio come in tanti altri incidenti da quando sono stati inventati i cellulari.