La West Nile, o Febbre del Nilo preoccupa le autorità sanitarie. Tutti i casi finora registrati nel Basso Lazio riguardano gli anziani. Cosa sappiamo di questa malattia causata dalle zanzare comuni. L’intervista a Matteo Bassetti.
Una persona è morta, il suo nome era Filomena Di Giovangiulio e aveva 82 anni. L’Istituto Lazzaro Spallanzani ha registrato altri sei casi nella provincia di Latina, in particolare nei Comuni di Priverno, Cisterna e Fondi. Due di questi, uomini, di 63 e 72 anni, versano in condizioni critiche.
Sono entrambi affetti da patologie pregresse e i medici dell’ospedale Santa Maria Goretti, dove si trovano ricoverati, gli hanno riscontrato problemi neurologici. Stiamo parlando delle conseguenze della malattia West Nile, più comunemente nota come Febbre del Nilo, che si sta registrando in questi giorni in particolare in Lazio. Tutti questi casi non sono collegati tra loro.
Le autorità sanitarie sono preoccupate, e la Regione si è attivata per monitorare la situazione ed evitare che il virus si diffonda a causa della zanzara Culex pipiens. Il Ministero della Salute ha fatto sapere che l’andamento della malattia è in linea con gli anni passati. Ne abbiamo parlato per voi con Matteo Bassetti, infettivologo e direttore del reparto Malattie Infettive al San Martino di Genova.
West Nile, Bassetti a Notizie.com: “Poca prevenzione e programmazione”
Professore, è tutto sotto controllo?
“Stiamo parlando di una malattia endemica. Il problema è che per troppo tempo la West Nile è stata considerata un problema importato, in qualche modo non appartenente al nostro Paese. Ma la realtà è che sono ormai 15 anni che ogni anno in Italia si registrano decine di casi, e purtroppo anche decessi. Non c’è da stupirsi. Stupisce invece, che il problema delle malattie infettive venga affrontato in modo inadeguato. Cioè, senza fare prevenzione e programmazione. Cose che nel nostro Paese non vengono fatte”.
Come andrebbe fatto un piano di prevenzione contro la West Nile?
“Intanto bisogna iniziare a pensare alle zanzare e maggio-giugno e non a luglio, con una disinfestazione quando sono ancora larve. Questo non viene fatto né dai Comuni né dal Ministero. Nessuno programma cosa fare. Ci troviamo ad affrontare una situazione frutto da una parte del cambiamento climatico, dall’altra della poca divulgazione”.
Si riferisce alla poca informazione?
“Io ieri ho pubblicato un video sui social nel quale dicevo che bisogna evitare di farsi pungere dalle zanzare, soprattutto le persone fragili e anziane. Alcune persone si sono chieste come fare a non farsi pungere. Esistono centinaia si metodi: le zanzariere, i repellenti, i fornelletti, evitando di stare vicino a uno stagno di sera. Tutti questi comportamenti fanno parte di un’educazione civica che nel nostro Paese è mancante”.
Professore, come si riconosce la malattia West Nile?
“È molto difficile. Nella maggioranza dei casi dà un quadro simil-influenzale, quindi con febbre e pochi altri sintomi. In altre situazioni particolari, la situazione può diventare più grave e presentare una meningo-encefalite. Tutti i medici che lavorano in Italia dovrebbero riconoscerla. Secondo me, molti invece, non ne conoscono i sintomi”.
West Nile: come si cura, i sintomi, la zanzara Culex
Quali sono le zanzare che causano la West Nile?
“La Culex pipiens. Non è la zanzara tigre, ma quella piccola che si trova più comunemente nelle nostre case”.
Gli ultimi casi dimostrano che si può contrarre anche nelle città, non solo nelle zone paludose. Conferma?
“Si può contrarre dappertutto. Ormai stiamo assistendo alla tropicalizzazione delle città. Lo dimostra il fatto che si sia diffusa a Latina. Ma già in passato in altre città del Nord. Non c’è più una zona che possa dirsi risparmiata dalla West Nile”.
C’è una cura?
“Non si cura. Non ci sono antibiotici, o antivirali, e neppure vaccini. Bisogna gestire i sintomi con farmaci potenzialmente sperimentali: immunoglobulina, cortisone”.
Quindi, siccome dice che la West Nile va trattata in maniera endemica, a questo punto va trovata anche una cura specifica.
“Questo non avverrà a breve. È per questo che dico che bisogna fare di tutto per evitare che si diffonda”.
Come si trasmette la malattia?
“La West Nile non è trasmissibile da un essere umano all’altro. Però se ci punge una zanzara che ha punto una persona viremica, cioè con la malattia acuta, il contagio avviene attraverso l’insetto”.