L’altra faccia del terremoto urbanistico di Milano, tutti i risparmi in case che non esistono: “Più tutelati se avessimo occupato”

A pagare le conseguenze della maxi inchiesta che sta mettendo in ginocchio l’urbanistica a Milano, sono i cittadini rimasti senza casa.

Ci stavamo recando a Palazzo Marino per portare una torta di compleanno: volevamo festeggiare un anno di immobilismo per i cantieri fermi delle case che hanno acquistato e nelle quali non possono trasferirsi. “E per caso, mentre eravamo in auto, abbiamo scoperto dalla radio dell’inchiesta” che ha sconvolto la città di Milano.

Alcuni componenti del Comitato Famiglie Sospese
L’altra faccia del terremoto urbanistico di Milano, tutti i risparmi in case che non esistono: “Più tutelati se avessimo occupato” (Foto di Facebook/Comitato Famiglie Sospese) – notizie.com

La magistratura farà il suo corso, di ora in ora vengono fuori nuovi dettagli sull’indagine della Procura del capoluogo lombardo, che ha scoperchiato un presunto sistema “parallelo” per la gestione dell’edilizia, con pressioni e pareri favorevoli ottenuti, secondo la pubblica accusa, con modalità “distorte”.

Ma a pagare le conseguenze più alte, come sempre, sono i cittadini. Perché è sulle loro spalle che ricadono queste scelte scellerate. Persone che hanno comprato casa, accendendo mutui e prestiti, che da un anno a questa parte sono costrette non solo a pagare le banche, ma anche un affitto, perché non possono trasferirsi.

La mattina del 16 luglio, mentre la Guardia di Finanza eseguiva perquisizioni su ordine della Procura anche negli uffici del Comune di Milano, i cittadini erano andati a Palazzo Marino per puro caso, con lo scopo di “festeggiare”, si fa per dire, un anno di immobilismo. Perché è questo il tempo trascorso da quando hanno acquistato case di cui ancora non c’è nemmeno l’ombra.

QUI I DETTAGLI DELL’INCHIESTA: Scandalo urbanistica a Milano, anche il sindaco Beppe Sala indagato: tutti i progetti nel mirino della Procura

Hanno fatto rete costituendo il comitato Famiglie Sospese – Vite in Attesa e sono stati convocati dalla Regione Lombardia il 20 luglio per un’audizione. “In questo anno abbiamo incontrato il sindaco Sala, il governatore Fontana, la procuratrice. Abbiamo avuto incontri con politici nazionali di opposizione e maggioranza. Hanno tutti solidarizzato con noi, ma adesso abbiamo bisogno di fatti“. A parlare con Notizie.com è Filippo Borsellino, portavoce del comitato Famiglie Sospese.

Le case sotto inchiesta svalutate sul mercato

Ogni cittadino ha una situazione diversa, “ma sono tutte nello stesso calderone”, ci racconta. C’è chi già abita nelle case finite sotto inchiesta, e non può rivenderle perché valgono meno di quanto le hanno pagate. “Conosco una persona che ha perso la compagna e vorrebbe andare via da Milano. E giovani coppie che abitano in un bilocale, vorrebbero trasferirsi perché aspettano un bambino. Queste case hanno perso il 50-60% del valore”. E metterle in vendita significherebbe perdere la metà dell’investimento.

Pure affittarle e trasferirsi altrove è difficile: “Essendo sotto inchiesta, queste abitazioni rischiano di essere buttate giù. Non è possibile stipulare un contratto di 4+4, perché non sai se la casa oggi c’è e domani no”, ci spiega Filippo.

Cantieri fermi e affitti alle stelle

C’è poi una seconda categoria: quella delle case in costruzione i cui cantieri sono stati sequestrati. Lavori sono fermi e cittadini che aspettano di potersi trasferire oppure chiedono indietro i loro investimenti iniziali. “Alcuni costruttori ritardano il più possibile le restituzioni, aspettano sempre la proroga della scadenza. Altri invece, dicono che li restituiranno, ma solo quando ripartirà il cantiere”.

Filippo Borsellino, portavoce del Comitato Famiglie Sospese
Cantieri fermi e affitti alle stelle – notizie.com

E nell’attesa, anche questi cittadini vivono in affitto, in un contesto che accomuna tutta la città di Milano, in cui i prezzi continuano ad aumentare. Complice anche il blocco dell’urbanistica. Ma c’è anche un’altra difficoltà: molti cittadini avevano stipulato contratti di locazione “fino a un determinato mese, sicuri che poi si sarebbero trasferiti, e ora non sanno dove andare”. O hanno messo in vendita la vecchia abitazione e ora deve lasciarla: “Ci sono difficoltà estreme”, ci racconta Filippo Borsellino.

È questa l’altra faccia dell’inchiesta che ha provocato un vero e proprio terremoto a Milano. “Molte persone, insieme, hanno deciso come muoversi, ma fino a che non si sfora la deadline di consegna dei lavori, chi di dovere è in una botte di ferro“.

L’amarezza dei cittadini: “Se avessimo occupato una casa, saremmo stati più tutelati”

Rivolgersi a un avvocato può diventare molto costoso per chi ha già investito tutti i risparmi nell’acquisto delle case. “Mi hanno raccontato – ci dice Filippo – che anche una consulenza costa mille euro. Non tutti possono permettersi un avvocato. Inoltre ci sono persone anziane che hanno acquistato casa a Milano per avvicinarsi a figli e nipoti, che non hanno voglia di affrontare processi lunghi dieci anni”.

Altri infine, hanno acquistato le case sulla carta ed hanno già presentato progetti al Comune per commercializzarle. E ancora, funzionari non indagati “che rischiano di dover rispondere in prima persona davanti alla Corte dei Conti di migliaia di euro”.

Una torta che i cittadini hanno portato a Palazzo Marino per festeggiare "un anno di immobolismo"
Il Comitato Famiglie Sospese porta una torta a Palazzo Marino: “Festeggiamo un anno di immobilismo” – notizie.com

Tutti questi cittadini hanno acquistato case in periferia, costruite nell’ambito dei progetti di riqualificazione delle aree “secondarie” di Milano. “E ci sono persone che hanno comprato in edilizia convenzionata. Anche qui è tutto bloccato e per loro è anche peggio, perché non hanno una fidejussione”.

Il comitato Famiglie Sospese chiede solo di avere quello per cui hanno pagato e fatto sacrifici, tutto seguendo le regole. “Ci troviamo in una situazione paradossale: se avessimo occupato illegalmente una casa, saremmo stati più tutelati“, osserva infine con amarezza, Filippo Borsellino.

Gestione cookie