La “minaccia” di un uomo di farsi giustizia da sé dopo l’accoltellamento del figlio sta tenendo banco in queste ore: è la storia di Francesco, papà, ingegnere e imprenditore di Ravenna.
Un ragazzo di 17 anni accoltellato in pieno centro mentre difendeva sua sorella; l’aggressore fermato dalle forze dell’ordine in breve tempo ed in breve tempo tornato a piede libero affidato ad una comunità, nonostante i numerosi precedenti; un papà intenzionato a farsi giustizia da solo.
È la storia di Francesco Patrizi, imprenditore e ingegnere di Ravenna, protagonista, insieme ai suoi figli di una storia in breve tempo ha fatto il giro del Paese. Due sere fa Lorenzo, un ragazzo di 17 anni, è stato ferito con una coltellata in piazza Andrea Costa, nel pieno centro storico della città romagnola. L’aggressore è poi fuggito verso i quartieri residenziali, venendo intercettato dai poliziotti che, nel frattempo, erano stati avvisati dal ragazzo accoltellato.
Gi agenti hanno fermato un coetaneo della vittima, un 17enne di origini nordafricane, in brevissimo tempo. Accompagnato al pronto soccorso di Ravenna da parte dei sanitari del 118, l’aggredito ha riportato una ferita profonda. Lorenzo è poi stato dimesso con quattro punti di sutura alla schiena. Stando alle prime ricostruzioni, la lite sarebbe scoppiata poiché il ragazzo avrebbe difeso la sorella di 15 anni che sarebbe stata insultata da un gruppo di giovani in piazza.
Lo sfogo del papà sui social: “Vi sembra normale che sia libero chi ha accoltellato mio figlio?”
Sarebbero quindi volate parole grosse poi sfociate nel sangue. Dopo il fermo del responsabile, però, per l’ingegnere Francesco e i suoi familiari è cominciato un nuovo calvario. L’aggressore, già gravato da ulteriori reati e trovato in possesso di undici grammi di hashish, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna ed è stato accompagnato presso la comunità alla quale era affidato.
“Il soggetto che ha dato una coltellata a mio figlio è a piede libero, libero di delinquere ancora. Ma vi sembra normale tutto ciò? O solo a me proprio non va giù. – lo sfogo di Francesco sui social – Quanto altro ancora dovremo andare avanti così? Ringrazio la polizia per averlo preso subito. Ribadisco loro il consiglio di tenerlo dentro”.
E poi: “Avviso il questore e il prefetto. Portate via da Ravenna il delinquente, diversamente non sarò stato io ad essere costretto a dovermi fare giustizia privata, ma sarete stati voi a non avercela garantita. Per certo, se lo trovo ci saranno gravissime conseguenze”. L’imprenditore, intervenuto ieri nel corso della trasmissione La Zanzara di Radio24, ha detto di aver anche inviato una pec alle istituzioni.
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“La caccia all’uomo l’ho iniziata. – ha detto Francesco in un video pubblicato su Facebook – Come genitore devo garantire l’incolumità dei miei figli. Siccome l’incolumità non mi viene garantita da questo sistema di sicurezza io girerò qui tutti i giorni. Se lo trovo, mi prenderò le conseguenze. È cominciata la ronda”. Tra i commenti c’è anche chi si è offerto di pagargli le eventuali spese processuali. Messaggi pericolosi che hanno avuto un’enorme audience e che fanno tornare in mente a quanto accaduto a Rocca di Papa appena pochi giorni fa.
In quel caso un uomo ha ucciso a colpi di pistola il presunto killer del figlio, tornato libero in attesa dell’ultimo grado di giudizio. Il sentimento di impunità e di ingiustizia appare sempre più dilagante. “L’opinione pubblica che non è addentro alla macchina della giustizia – ci aveva spiegato allora Giuseppe Lodeserto, sociologo, criminologo e criminalista – perde fiducia nella stessa giustizia. Tutto ciò non fa bene alla società. Il cerchio si chiude, ma non possiamo tornare al far west e alla giustizia fai da te”.