Sovraffollamento nelle carceri: di cosa si occuperà la task force istituita da Nordio e che avrà un piano pronto a settembre

Sovraffollamento nelle carceri: Nordio istituisce una task force per risolvere l’emergenza. Un piano sarà pronto a settembre, ecco le proposte. 

No all’amnistia e all’indulto. E no pure alla cosiddetta legge Giachetti, che prevede uno sconto di 45 giorni ogni 6 mesi di detenzione con la buona condotta. Per risolvere l’emergenza delle carceri sovraffollate, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha attivato una task force che vedrà seduti attorno allo stesso tavolo i rappresentanti degli istituti penitenziari e i magistrati di sorveglianza.

Detenuto dietro alle sbarre in carcere
Sovraffollamento nelle carceri: di cosa si occuperà la task force istituita da Nordio e che avrà un piano pronto a settembre – notizie.com

Attivata a luglio del 2025, prevede incontri settimanali tra le parti fino a settembre, con l’obiettivo di stilare un piano strutturato. Un punto di partenza, per poi avviare gli iter che lo renderanno operativo.

Il quadro del sovraffollamento nelle carceri italiane è ormai chiaro: solo nel 2025 sono ben 41 i suicidi accertati. Sono l’altra faccia della medaglia, la più tragica, di un sistema che non funziona affatto, dove i detenuti sono costretti a vivere in condizioni molto complesse. L’emergenza riguarda 189 istituti di pena e in 50 di questi il sovraffollamento supera il 150% (3 persone ogni 2 posti disponibili). Quasi 63mila detenuti costretti in cella di fronte a 47mila posti effettivi.

A sottolineare l’attualità del tema ci ha pensato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invitato la politica a fare qualcosa per mettere un punto ai suicidi in carcere.

Una ricognizione è dunque necessaria ma quello che verrà fuori dalla task force non avrà nulla a che vedere con indulto o amnistia o la liberazione anticipata proposta da Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino e Roberto Giachetti di Italia Viva. Secondo la maggioranza infatti, la proposta di legge del deputato non rispetta i principi della certezza della pena, che sono parte del programma elettorale del centrodestra.

Emergenza carceri: di cosa si occuperà la task force istituita da Carlo Nordio

Il piano di Nordio e la task force più si avvicina invece, a una proposta del Garante dei detenuti del Lazio risalente a giugno di quest’anno, che riguarda le persone recluse per scontare condanne e residui di pena inferiore a due anni. Pur escludendo l’ipotesi dell’Autorità dell’indulto o dell’amnistia, il Guardasigilli punta a valutare la situazione di 10.105 detenuti definitivi che potrebbero fruire di misure alternative al carcere.

Si tratta di persone che scontano pene sotto i 24 mesi, tutte per reati diversi da quelli ostativi (criminalità organizzata, terrorismo e di pericolosità sociale). Per tutti loro si valuta l’ipotesi che possano scontare la pena residua agli arresti in casa, con l’affidamento in prova ai servizi sociali, la semilibertà o la liberazione anticipata. A patto però, che negli ultimi 12 mesi non abbiano riportato sanzioni disciplinari gravi.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio in Parlamento
Emergenza carceri: di cosa si occuperà la task force istituita da Carlo Nordio (Ansa Foto) – notizie.com

La task force valuterà anche la possibilità di aumentare l’organico della magistratura di sorveglianza. E affronterà pure il problema dei detenuti che potrebbero scontare la pena ai domiciliari, ma che non hanno un posto dove vivere.

2 milioni di euro per l’housing sociale dei detenuti in Abruzzo

Proprio a tal proposito il ministro Nordio ha stanziato 2 milioni di euro in Abruzzo per un progetto di housing sociale destinato a chi sconta gli arresti in casa e chi è appena uscito dal carcere. Lo scopo è il reinserimento sociale, e infatti prevede anche corsi di orientamento e formazione.

Insomma, tutto è in itinere e per le carceri italiane il discorso è rimandato a settembre 2025. Il piano che la task force metterà a punto va di pari passo con gli altri interventi ipotizzati dal Ministero della Giustizia. Cioè, lo sfoltimento delle carceri dal 15% dei detenuti in attesa di giudizio, dal 25% di persone con problemi di tossicodipendenza da mandare in comunità terapeutiche e dal 25% di stranieri da rispedire nel loro Paese di provenienza.

Persona disperata in carcere
2 milioni di euro per l’housing sociale dei detenuti in Abruzzo – notizie.com

Si tratta solo di ipotesi, anche perché prima di diventare operative, dovrebbero essere rese possibili con interventi normativi, interlocuzioni tra Ministero e comunità e accordi bilaterali con i Paesi di provenienza.

La stretta della Lega contro i borseggiatori e la separazione delle carriere

Si prospetta un autunno di fuoco sul tema delle carceri. Non solo perché farà più caldo, ma anche perché la Lega ha già annunciato un nuovo decreto sicurezza per modificare la legge Cartabia, che prevede l’impossibilità di perseguire d’ufficio i borseggiatori. Il Carroccio ha intenzione di far partire una stretta a questi reati, e il Movimento 5 Stelle strizza l’occhio alla sua proposta.

Ma la priorità resta comunque la separazione delle carriere, che in queste settimane sta seguendo il suo iter al Senato in seconda lettura. Doveva approdare a Palazzo Madama mercoledì 16 luglio ma è slittato al 22 su proposta del presidente Ignazio La Russa.

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