Dazi Usa, dopo la lettera di Trump l’Europa valuta contromisure: quali sono le decisioni possibili

È il giorno delle reazioni in Europa e in Italia alla lettera di Donald Trump nella quale ha annunciato dazi del 30% sui prodotti importati negli Stati Uniti a partire dal primo agosto.

Sono ore concitate a Bruxelles, durante le quali si dovrà decidere come rispondere alla Casa Bianca. Una riunione di emergenza è prevista per le 15.30 di domenica 13 luglio, alla quale parteciperanno gli ambasciatori permanenti dei 27, il Corepar. Tra le scelte da fare, ci sono ovviamente le possibili contromisure che potrebbero già scattare, in tutto o in parte, dall’inizio della settimana.

Ursula von der Leyen e Donald Trump in una foto d'archivio
Dazi Usa, dopo la lettera di Trump l’Europa valuta contromisure: quali sono le decisioni possibili (Ansa Foto) – notizie.com

La possibilità di una vera guerra dei dazi non sembra più così lontana e tutto dipenderà dalle delicate decisioni che i 27 prenderanno nella riunione convocata d’urgenza a Bruxelles. Donald Trump, nella lettera inviata alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, non ha escluso di poter cambiare la tariffa raggiungendo un accordo condiviso e allo stesso tempo ha annunciato che se l’Europa decidesse di rispondere con contromisure, la percentuale dei dazi Usa aumenterebbe del 60%. Qui potete trovare la traduzione del testo della missiva della Casa Bianca.

Le decisioni possibili dell’Europa per rispondere ai dazi del 30% di Trump

L’Europa dovrà decidere dunque, se negoziare oppure avviare una vera e propria battaglia economica. La valutazione potrebbe essere fatta settore per settore. Tra le opzioni di Trump, quella che l’Europa e anche le sue imprese trasferiscano la produzione negli Usa, in modo da non pagare i dazi. Questa ipotesi però, potrebbe essere esclusa dai 27, dal momento che ogni singola impresa, autonomamente, prenderebbe le sue decisioni.

Inoltre, aumentare le tariffe sui prodotti Usa importati in Europa, implicherebbe un’ulteriore risposta di Trump, che nella lettera ha già annunciato che in questo caso raddoppierebbe la percentuale arrivando al 60%.

Il capo della Casa Bianca è aperto ai negoziati, ma alla condizione che il Vecchio Continenti elimini “le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali”, come si legge nella missiva-ultimatum. Tra le barriere commerciali Ue, ce ne sono alcune legate strettamente alla qualità dei prodotti. Quello che deciderà Bruxelles quindi, sarà di cruciale importanza non solo per le imprese europee, ma anche per i consumatori.

Le reazioni in Italia

Sul fronte italiano la notizia dei dazi ha creato non poco scompiglio a livello politico, con le opposizioni che stanno accusando il governo Meloni di non essere riuscito nell’intento di mediare. In particolare, l’ex premier grillino Giuseppe Conte ha definito la trattativa tentata della premier “da dilettanti”. 

In una nota ufficiale, Palazzo Chigi ha ribadito che continuerà a sostenere gli sforzi della Commissione Ue e a tentare di mediare. “Confidiamo nella buona volontà di tutti gli attori in campo di arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel sui complesso, atteso che – particolarmente nello scenario attuale – non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico”. 

Palazzo Chigi: “Negoziare ed evitare polarizzazioni”

Negoziati. Questa la parola d’ordine del governo Meloni, “evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un’intesa”. Il vicepremier Antonio Tajani non esclude che il tono della lettera di Donald Trump sia meramente un passaggio della sua tattica negoziale.

Confagricoltura: “Dazi al 30% oltre ogni cupa previsione, condanna per il settore”

Intanto la notizia dei dazi ha reso i rappresentanti degli imprenditori e dei consumatori più tesi che mai. Confragricoltura, che aveva già raccontato a questi microfoni del sentimento di incertezza che a causa della politica protezionistica di Trump, sta vivendo il settore agroalimentare italiano, ora appare ancora più preoccupata.

I dazi al 30% all’Europa vanno oltre ogni più cupa previsione e sono assolutamente inaccettabili. Per l’agricoltura europea e per quella italiana, sarebbero una condanna che va a colpire non solo il settore primario, ma l’economia di interi Paesi”. Questo l’allarme di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

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Le nostre imprese non potrebbero sopportare un carico di questo tipo”, aggiunge. “Come Europa dobbiamo essere uniti nel negoziato e trovare una soluzione”.

Codacons: “Stangata per le famiglie, 4,23 miliari di spesa in più”

Preoccupatissimi anche i rappresentanti dei consumatori. Secondo il Codacons, il prezzi al dettaglio subirebbero anche in Italia un inevitabile aumento. Mentre alcuni comparti, come quello del lusso, risentirebbero meno dei dazi al 30%, altri settori, dalla meccanica all’alimentare, subirebbero un colpo durissimo. “Ipotizzando a regime un effetto sul tasso generale di inflazione italiano del +0.5%, come conseguenza delle misure protezionistiche varate dagli Usa, la spesa delle famiglie italiane, a parità di consumi, aumenterebbe di complessivi 4,23 miliardi di euro”, scrive il Codacons in una nota.

Il presidente Usa Donald Trump
Codacons: “Stangata per le famiglie, 4,23 miliari di spesa in più” (Ansa Foto) – notizie.com

Il settore più colpito, sempre secondo l’associazione, sarà quello alimentare. “Un eventuale rialzo dei prezzi al dettaglio di cibi e bevande venduti in Italia del +1%, determinerebbe un aggravio di spesa da +1,62 miliardi di euro annui a carico dei consumatori”, è il calcolo dell’associazione.

Effetti negativi si ripercuoterebbero anche su mutui e finanziamenti: “Un eventuale rialzo dell’inflazione nell’eurozona porterebbe la Bce a invertire la rotta e optare per un aumento dei tassi di interesse, con evidenti danni per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile”. Il problema riguarda anche i dazi che l’Europa imporrebbe all’America come conseguenza.

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