È infine tornato a Roma, la città dove, secondo le autorità, avrebbe ucciso la figlia e la compagna abbandonandone i corpi a Villa Pamphili, lo statunitense Francis Kaufmann.
Il cittadino Usa Francis Kaufmann è appena atterrato a Roma Ciampino con un volo proveniente dalla Grecia, dove è stato arrestato il 13 giugno scorso. Kaufmann è partito dall’aeroporto di Atene scortato dagli agenti della polizia di stato dello Scip, dello Sco e della squadra mobile.
Kaufmann, alias Rexal Ford, è tornato nella Capitale ad un mese esatto dalla sua fuga verso l’isola di Skiathos. Secondo la Procura della Repubblica di Roma l’uomo avrebbe ucciso la compagna russa Anastasia Trofimova e la figlia di undici mesi, Andromeda. I delitti sarebbero avvenuti nei primi giorni di giugno nel parco di Villa Pamphili. Qui i tre vivevano utilizzando giacigli di fortuna per trascorrere la notte e lavandosi nelle fontane nella zona di via Gregorio VII.
L’indagato è stato trasferito nel reparto medico del carcere di Roma Rebibbia. La decisione è stata presa in quanto Kaufmann in Grecia, nel carcere di Larissa, avrebbe sfasciato la cella in cui si trovava detenuto. Al 46enne californiano è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare emessa per il duplice omicidio. A questo punto spetta al gip fissare l’interrogatorio di garanzia, che con ogni probabilità verrà effettuato la prossima settimana.
Omicidi di Villa Pamphili, materiale genetico maschile sui reperti
L’indagato dovrà scegliersi un avvocato per l’atto istruttorio, che rappresenta il primo confronto diretto tra lui e gli inquirenti. In videoconferenza Kaufmann si era avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a dichiarare la sua innocenza. All’indagato verrà inoltre prelevato un campione di dna. Sarà comparato con quello della piccola vittima con l’obiettivo di eliminare qualsiasi dubbio sul rapporto di parentela.
Stando alle ultime indiscrezioni, intanto, sui reperti trovati ed esaminati dalla polizia scientifica, nell’ambito dell’indagine sui delitti di Villa Pamphili, è stato isolato un profilo genetico maschile che per metà è riconducibile a quello di Kaufmann. Sono stati analizzati alcuni oggetti, a cominciare dal telo nero sotto il quale è stato trovato il cadavere di Anastasia.
L’uomo si accreditava come Rexal Ford, regista, sceneggiatore, ma anche come cantante lirico. Agli atti delle indagini compare anche una mail che l’uomo ha inviato al Teatro dell’Opera della Capitale per ottenere un provino, un’audizione per un eventuale contratto. Un’iniziativa in cui Kaufmann credeva concretamente, tanto da recarsi personalmente, alcune settimane prima dei delitti, in piazza Beniamino Gigli, sede del teatro, per chiedere di essere “ascoltato”, senza ottenere però risposta.
Nel fascicolo anche i documenti acquisiti presso il Ministero della Cultura e relativi al finanziamento da oltre 800mila euro che Kaufmann/Ford, tramite una società di produzione romana con sede nel quartiere Parioli, ha ottenuto per il film Stelle della notte, poi mai distribuito.