Sono al momento 1840 le sue segnalazioni, provenienti da diversi Paesi del bacino del mar Mediterraneo. Ma si sta diffondendo anche nei mari italiani.
In particolare, il mar Ionio si sta confermando una delle aree più vulnerabili sotto il punto di vista delle specie aliene invasive. Le segnalazioni riguardano nello specifico il pesce scorpione o pesce leone, una delle specie più invasive al mondo.
Ma lo Pterois miles (il nome scientifico del pesce scorpione, appunto), non è il solo osservato speciale dell’estate italiana del 2025 appena cominciata. L’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale ha lanciato l’allarme su altri tre pesci. Ed ha invitato pescatori, subacquei ed in generale chiunque vi si imbatta a contattare immediatamente le autorità.
Si tratta della campagna denominata Attenti a quei quattro, che ha l’obiettivo di informare la cittadinanza sulla presenza di queste specie invasive nei nostri mari. L’iniziativa è portata avanti a Ispra, Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e progetto AlienFish. Manuela Falautano, ricercatrice Ispra, ha parlato di “crescenti segnalazioni e catture di specie aliene nelle acque italiane, soprattutto del pesce scorpione, ad opera di subacquei e pescatori”.
I dati raccolti hanno prodotto mappe e modelli di previsione che, incrociati con le proiezioni climatiche, hanno restituito che il mar Ionio ed il mare Adriatico sono i più vulnerabili all’invasione delle specie tropicali. “I risultati dello studio – ha spiegato Ernesto Azzurro, ricercatore del Cnr – offrono indicazioni significative sul continuo processo di espansione di Pterois miles, confermando l’affidabilità dei modelli e sottolineando l’urgenza di implementare strategie efficaci di monitoraggio e gestione”.
Ma quali sono nello specifico i quattro pesci alieni che preoccupano i ricercatori? Il primo, di cui abbiamo già parlato, è il pesce scorpione o leone. È entrato dal Canale di Suez, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2016. È una tra le specie più invasive al mondo. La specie è commestibile ma bisogna fare attenzione alle spine, e queste possono causare punture molto dolorose anche 48 ore dopo la morte dell’animale.
Nei mari italiani è presente ora anche il pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus). Anch’esso proveniente dal Canale di Suez, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2013. La specie possiede una potente neurotossina che la rende altamente tossica al consumo, anche dopo la cottura. Inoltre, ha una possente dentatura con la quale può infliggere morsi dolorosi.
Gli ultimi due sono il pesce coniglio scuro (Siganus luridus) ed il pesce coniglio striato (Siganus rivulatus). Si tratta di specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma bisogna fare attenzione alle spine. Queste possono causare punture dolorose anche dopo la morte dell’animale.
L’appello a tutti dei ricercatori è di fornire indicazioni utili per riconoscere le specie aliene, prevenire spiacevoli incidenti e contribuire al monitoraggio della loro diffusione. Tutti sono invitati a documentare con foto o video la specie, ed inviare la propria osservazione via WhatsApp al numero +3204365210 o attraverso i gruppi Facebook Oddfish e Fauna Marina Mediterranea utilizzando l’hashtag: #Attenti4.