Gli impianti di stoccaggio del gas coprono il 30% del consumo di gas dell’Unione europea durante i mesi invernali.
La sicurezza energetica del Vecchio continente ha rappresentato una fortissima preoccupazione negli ultimi anni, in quanto l’Europa dipende da Paesi extra Ue per l’approvvigionamento.
La crisi energetica del 2022, aggravata dall’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, ha evidenziato l’urgente necessità di misure aggiuntive per garantire un approvvigionamento energetico stabile e accessibile. E, soprattutto, di contrastare le speculazioni sul mercato, tenere bassi i prezzi e non gravare troppo sui cittadini, ultimi della catena su cui gravano i costi del gas.
È per questo che l’Ue ha introdotto man mano nuove norme sugli stoccaggi. Il mercato globale è comunque rimasto teso, con una crescente concorrenza per le forniture di gas naturale liquefatto (gnl) e una persistente volatilità dei prezzi. Negli ultimi giorni della guerra tra Iran e Israele ne abbiamo avuto prova. Quando Teheran ha minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz, da dove passano anche carichi di gnl, i prezzi sono aumentati sensibilmente.
Bollette del gas, come è intervenuto il Parlamento europeo
Per tutti questi motivi il Parlamento europeo in queste ore ha approvato un nuovo disegno di legge per prorogare il programma di stoccaggio del gas del 2022 fino al 31 dicembre 2027, estendendolo oltre la sua scadenza prevista per la fine del 2025. Cosa comporta il provvedimento di Bruxelles? Sono quattro i punti principali:
- Obbligo di riempimento del magazzino al 90%
- Obiettivo da raggiungere in qualsiasi momento tra 1/10 e 1/12
- Possibilità di deviare in caso di condizioni di mercato difficili
- Maggiore trasparenza sulla quota di gas proveniente dalla Russia
Gli eurodeputati hanno inoltre presentato diversi emendamenti per allentare le tensioni nel mercato del gas. Il motivo è che le speculazioni sull’attuale obiettivo obbligatorio del 90% di riempimento entro il 1 novembre di ogni anno stavano facendo aumentare i costi del rifornimento durante l’estate. Il testo concordato consentirà agli Stati membri di raggiungere l’obiettivo di riempimento del 90% in qualsiasi momento tra il 1 ottobre e il 1 dicembre.
L’autorità competente che monitora il rifornimento di gas dovrà includere anche informazioni sulla quota originaria della Russia immagazzinato in un determinato Stato membro.
“La legislazione del 2022 ha dimostrato che l’Europa è stata in grado di proteggere i propri cittadini in una situazione in cui la Russia stava usando il gas come arma di ricatto. – ha affermato l’europarlamentare Borys Budka (Ppe) – Questa revisione garantirà maggiore flessibilità e meno burocrazia, ma soprattutto ridurrà i prezzi del gas in Europa, mentre proseguiamo verso l’indipendenza energetica da fornitori inaffidabili”.