Garlasco, perché la difesa di Alberto Stasi insiste sul “frammento 10”. L’esperta: “Ragioniamo, ma tuteliamo la memoria di Chiara e la famiglia”

“Quando non c’è una verità schiacciante è giusto continuare a ragionare. Ma una cosa che andrebbe tutelata è la memoria di Chiara Poggi”.

A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Flavia Munafò, criminologa, direttrice dello sportello di ascolto e prevenzione Socio Donna di Roma, presidente di Sia (Sociologi italiani associati). Il tema è alla ribalta delle cronache ormai da mesi, ovvero quello della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco.

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Garlasco, perché la difesa di Alberto Stasi insiste sul “frammento 10”. L’esperta: “Ragioniamo, ma tuteliamo la memoria di Chiara e la famiglia” (ANSA FOTO) – Notizie.com

La prossima udienza riguardante l’incidente probatorio è fissata per il prossimo 4 luglio. Proprio in queste ore la difesa di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva a sedici anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara, ha chiesto nuovi approfondimenti sui frammenti numerati come 10 e 11. Nel dettaglio, il consulente Ugo Ricci ha domandato che sul foglio d’acetato contenente i frammenti siano svolti accertamenti volti all’individuazione di tracce di sangue.

I frammenti si trovavano nella parte interna della porta d’ingresso della villetta di via Pascoli a Garlasco. Qui la 26enne Chiara Poggi fu uccisa il 13 agosto 2007. L’incidente probatorio, già cominciato nei giorni scorsi, fa parte della nuova inchiesta della Procura della Repubblica di Pavia. L’unico indagato al momento è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, per l’omicidio in concorso con altri o con Stasi.

La sociologa in esclusiva per Notizie.com: “Ho visto dei servizi in cui i familiari sono stati tritati”

Chiara Poggi – ha continuato Munafò – va difesa comunque nel cercare chi è il colpevole. Ma bisogna tutelare anche la famiglia. Ho visto dei servizi in cui i familiari sono stati tritati. Andare a tirare fuori il fatto che potesse avere altre frequentazioni e che questo potesse essere il movente del delitto significa andare a infangare la memoria della ragazza”.

I legali e i consulenti di Stasi hanno chiesto di integrare le analisi con un altro sistema efficace per rilevare il dna dalle tracce e dai tamponi e comunque di non eliminare i tamponi. Sulla richiesta periti e consulenti delle parti dovranno confrontarsi. Infine, la difesa anticipa la richiesta di acquisire copie di tutti i file relativi alle quantificazioni e alle tipizzazioni genetiche. Alla gip Daniela Garlaschelli non sono arrivate, per il momento, richieste da parte della difesa Sempio, né dai consulenti della famiglia Poggi.

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La sociologa in esclusiva per Notizie.com: “Ho visto dei servizi in cui i familiari sono stati tritati” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Garlasco in questo momento sta diventando una nuova serie televisiva. – ha sottolineato la sociologa – Il diritto all’informazione è giustissimo ma bisogna sempre sapere come veicolarle, le informazioni. Che dovrebbe essere fatta non con i titoloni, ma sulla base di cronache effettivamente dettagliate. Con giustizia, e non soltanto dovizia di particolari”.

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Nei giorni scorsi, intanto, è spuntato un nuovo reperto dal sacco azzurro della spazzatura di casa Garlasco. Si tratta di un capello di tre centimetri, che verrà passato ai microscopi di Denise Albani e Domenico Marchigiani, i consulenti della gip, per provare ad estrarne un profilo di dna nucleare. Già nel 2008 il genetista Carlo Previderè analizzò un mazzetto di sette capelli stretti nel pugno di Chiara e altri ventinove presenti in una delle pozze di sangue. Tutte le analisi che fu possibile fare collegarono i capelli al codice genetico della vittima.

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