Ricerca e Università: arrivano 160 milioni in più per stabilizzare i ricercatori precari. Cosa contiene il decreto legge approvato dal Cdm.
Più fondi da parte del governo per la ricerca e l’Università. Nell’ultimo Consiglio dei ministri, su proposta di Anna Maria Bernini, l’esecutivo ha approvato lo stanziamento di 160 milioni di euro per assumere i ricercatori.
È la risposta del governo a una lettera aperta indirizzata alla premier Giorgia Meloni da parte dei precari del mondo del Pnrr: “Abbiamo costruito le strutture del Piano di ripresa, ma siamo destinati a una lunga disoccupazione”. E di conseguenza, costretti ad andare all’estero.
Questi fondi si aggiungono ai 473 “che noi abbiamo impiegato”, ha spiegato la ministra, “160 milioni in più rispetto all’anno scorso nel Fondo italiano per la scienza”. Un altro “tesoretto” è stato istituito in concerto con Confindustria per fare in modo che con un credito di imposta di 10mila euro pro quota, si possano stipulare contratti a tempo indeterminato nelle imprese per i ricercatori che hanno fatto dottorati industriali, innovativi o che si siano applicati ad ambiti vicini alle esigenze dell’impresa.
“Proseguiamo nella nostra strategia di valorizzazione della ricerca italiana”, ha dichiarato Bernini, spiegando di conoscere bene i problemi della precarietà nel settore, avendone fatto parte lei stessa.
336 milioni in più per l’autonomia universitaria
336 milioni in più rispetto al 2024 saranno “convogliati nel rispetto dell’autonomia universitaria e sul punto organico, che avevo già chiesto di mettere da parte per la stabilizzazione dei ricercatori. Questo è solo l’inizio. Ogni volta che si potrà, continueremo a incrementare” le risorse, ha aggiunto la ministra in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri di venerdì 20 giugno.
150 milioni per le Università del Sud Italia
Più fondi anche per il Sud Italia: 150 milioni di euro dedicati alla ricerca nelle Università di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che “stanno ottenendo delle performance straordinarie anche a livello internazionale, sui temi come le micronanotecnologie in Sicilia, l’Intelligenza artificiale in Calabria, sui cui noi stiamo fortemente investendo e investiremo anche nei prossimi anni”.
I finanziamenti si aggiungono ai circa 300 milioni già stanziati nelle legge di Bilancio in vigore, dedicati alle infrastrutture della ricerca previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. E sono contenuti in un decreto legge che si chiama Disposizioni urgenti in materia di Università e ricerca, istruzione e salute.
Oltre alla ricerca, il provvedimento contiene norme dedicate a garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026, e a definire una regolamentazione uniforme dell’organizzazione delle aziende ospedaliero-universitarie.