Il Dem del Congresso Usa invocano l’impeachment per Donald Trump dopo l’attacco in Iran. “Raid incostituzionale”.
Donald Trump e i suoi consiglieri hanno chiamato l’operazione contro i tre siti nucleari iraniani Midnight Hummer. Martello di mezzanotte è quindi l’attacco definito “storico” dalla Casa Bianca, che rischia di mettere definitivamente e repentaglio l’equilibrio già in bilico del Medio Oriente. E anche di trascinare gli Stati Uniti in una guerra regionale incontrollabile.
Secondo gli esperti internazionali, Trump avrebbe agito in seguito alle pressioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu. E se non avesse bombardato le infrastrutture nucleari di Natanz, Isfahan e quella sotterranea di Fordow, c’era il rischio che Israele intensificasse gli attacchi contro l’Iran. Con l’operazione militare di sabato 21 giugno invece, dal suo punto di vista, Trump può sperare di poter ancora fare pressing sull’Iran per i negoziati.
Una speranza questa, che potrebbe rivelarsi vana, dal momento che Teheran ha promesso conseguenze nel conflitto. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che presto incontrerà Vladimir Putin al Cremlino, ha invocato il diritto del suo Paese all’autodifesa.
E in una conferenza stampa convocata a margine della ministeriale dell’Organizzazione per la cooperazione islamica ha accusato gli Usa di aver tradito i negoziati nel bel mezzo dei colloqui in corso.
Per quale motivo i Dem chiedono l’impeachment per Trump
Ma non c’è solo il rischio di una risposta da parte di Teheran. Il presidente Usa infatti, dovrà vedersela anche con il Congresso, che è stato informato solo quando l’operazione militare era già in corso. I democratici stanno stanno chiedendo l’impeachment perché ritengono che il raid sia incostituzionale.
La prima ad avanzare l’ipotesi dello stato di accusa nei confronti di Donald Trump è stata la deputata di New York Alexandria Ocasio-Cortez. “La disastrosa decisione del presidente di bombardare l’Iran senza autorizzazione è una grave violazione della Costituzione e dei poteri di guerra del Congresso“, ha scritto la democratica su X. “Rischia di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni”.
Il leader democratico alla Camera Hakeem Jeffries ha accusato Trump di aver “ingannato il Paese sulle sue intenzioni“, dal momento che prima di attaccare aveva lanciato un ultimatum di due settimane. E di aver “agito unilateralmente senza chiedere l’autorizzazione del Congresso”. I repubblicani invece, fanno scudo attorno al loro presidente.
Il Consiglio di Sicurezza Onu
Intanto su richiesta dell’Iran, è stata convocata una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite alle 21 italiane di domenica 22 giugno. Sarà la terza dall’inizio della guerra tra Iran e Israele cominciata il 14 giugno.
Il Ministero degli Esteri russo ha invocato una risposta urgente da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo Mosca, “le conseguenze dell’azione americana, incluse quelle radiologiche, devono ancora essere pienamente valutate, ma è già evidente che si è aperta una pericolosa fase di escalation, con gravi rischi per la sicurezza regionale e globale”.
Per questo gli uffici di Sergej Lavrov hanno sollecitato una “reazione chiara, professionale e non ambigua da parte della direzione dell’Aiea” e un “rapporto obiettivo” da parte del presidente, da poter discutere in una sessione straordinaria dell’Agenzia, “da convocarsi al più presto”.
Mosca ha anche chiesto al Consiglio di Sicurezza Onu di agire presto: “Deve essere respinta la linea di confronto promossa da Stati Uniti e Israele”. E di smettere di combattere per poter “intensificare gli sforzi per riportare la situazione su binari politico-diplomatici”.