“Abbiamo trascorso cinque ore di navigazione in mare, finché non siamo stati catturati da un’imbarcazione libica. Ci hanno tenuti a bordo per circa 53 ore”.
È il racconto di una donna siriana contenuta nel rapporto Manovre mortali: ostruzionismo e violenza nel Mediterraneo centrale. Il dossier è stato pubblicato in queste ore da Medici senza frontiere, l’organizzazione internazionale responsabile della nave di ricerca e soccorso Geo Barents.
Il rapporto punta il dito contro leggi e politiche italiane descritte come restrittive. In particolare sotto accusa sono finiti il decreto Piantedosi e la pratica di assegnazioni di porti lontani. In tal senso la capacità delle navi di ricerca e soccorso di fornire assistenza salvavita sarebbe stata gravemente limitata, costringendo Msf a cessare le operazioni della Geo Barents a dicembre scorso.
“Il decreto Piantedosi è un meccanismo strutturato e istituzionalizzato senza precedenti per bloccare le attività di ricerca e salvataggio di persone in pericolo. – ha detto Juan Matias Gil, responsabile per le attività di ricerca e il soccorso in mare di Msf – L’impatto di queste sanzioni è peggiorato nel corso degli anni. La capacità di salvataggio della nostra nave è stata significativamente ridotta e compromessa”.
Nel testo di 20 pagine, che Notizie.com è stato in grado di visionare, emerge che tra il giugno del 2021 e il dicembre 2024 la Geo Barents ha salvato e sbarcato in luoghi sicuri 12.675 persone in difficoltà. Di queste, 3.479 erano bambini e l’81% di essi viaggiavano da soli. In quattordici casi i sopravvissuti sono stati evacuati a causa di condizioni mediche urgenti. Un bambino è nato in mare aperto.
Migranti, sempre più persone soccorse in stato critico
Se nel 2023 Msf ha assistito a incidenti che coinvolgevano operatori libici durante il 38% delle rotazioni della Geo Barents. La percentuale è salita al 65% nel 2024. Nel 2023 e 2024 la ong ha documentato trenta intercettazioni confermate o sospette di imbarcazioni di migranti da parte di navi libiche.
A causa delle restrizioni, il numero di persone soccorse dalla Geo Barents è diminuito drasticamente da 4.646 nel 2023 fino 2.278 nel 2024. Nonostante ciò, è aumentato del 14% il numero complessivo dei ricoveri medici, in particolare quelli urgenti. Dimostrando che una percentuale notevolmente più elevata di persone soccorse era in uno stato critico e necessitava di cure specialistiche salvavita a terra.
“Non ci hanno dato né cibo né acqua, né ci hanno permesso di usare il bagno, abbiamo dovuto urinarci addosso. – è il racconto della donna siriana – Mio fratello era così spaventato perché aveva perso la sensibilità delle gambe e non poteva muoversi per tanto tempo, piangeva e vomitava. Da allora soffre di incontinenza. Li abbiamo pregati di riportarci indietro, vomitavamo, eravamo disidratati, ma non hanno mai avuto pietà di noi”.
Medici senza frontiere ha chiesto alle autorità italiane di smettere di ostacolare le operazioni di salvataggio in mare e di imporre sanzioni alle navi di ricerca e soccorso delle ong. Ha invitato, inoltre, l’Unione europea e i suoi stati membri a sospendere immediatamente il sostegno finanziario e materiale alla Guardia costiera libica (Lgc). E a smettere di incentivare intenzionalmente i rimpatri forzati di persone in Libia.
“Le testimonianze, i dati e le prove raccolte in questi anni dimostrano la collusione dell’Italia e dell’Ue con la Lcg – ha concluso Gil – e altri attori armati nell’effettuare intercettazioni che riportano forzatamente le persone ad un giro di estorsioni e abusi”.