Sueli Leal Barbosa è morta a Milano, lanciandosi dal quarto piano del palazzo dove viveva per salvarsi da un incendio nel suo appartamento. Indagini in corso.
Sueli Leal Barbosa di origini brasiliane, avrebbe compiuto 49 anni tra circa due settimane. Nella notte del 5 giugno si è lanciata nel vuoto dal quarto piano del palazzo dove abitava per sfuggire alle fiamme che stavano avvolgendo il suo appartamento. Ma lo schianto con l’asfalto non le ha lasciato scampo ed è morta qualche ora dopo all’ospedale Fatebenefratelli.
L’episodio si è verificato nella serata del 5 giugno nella casa della donna, situata al quarto piano di un palazzo in viale Abruzzi, zona Loreto, Milano. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Questi ultimi hanno portato Sueli all’ospedale Fatebenefratelli, dov’è arrivata in gravi condizioni ed è morta qualche ora dopo.
Cosa non torna nella storia: la porta di casa chiusa dall’esterno e la lite col compagno prima dell’incendio
Stando alle prime ricostruzioni, la porta di casa sarebbe stata chiusa dall’esterno. E per questo ora gli investigatori non escludono che l’incendio abbia avuto origini dolose. Nell’appartamento, il Nucleo Investigativo Antincendi dei vigili del fuoco di Milano e la scientifica, stanno effettuando i rilievi del caso per capire se il rogo sia stato accidentale oppure provocato.
La casa era di proprietà di Sueli Leal Barbosa. Secondo il quotidiano Il Giorno, la donna aveva deciso di metterla in vendita per acquistarne una più grande dove andare a vivere con il figlio di dieci anni. Il bambino al momento del rogo non era in casa. E non era in casa nemmeno il compagno Michael, suo connazionale di quarantacinque anni: la polizia lo ha trovato nei pressi di un bar della zona.
È stato portato in Questura per essere sentito. Alcuni testimoni avrebbero raccontato di una lite di coppia, non si sa però quanto tempo prima dell’incendio.
Sentito dagli investigatori, Michael avrebbe confermato la lite, parlando però di una normale discussione tra conviventi. La sua versione è ancora al vaglio della polizia, coordinata nelle indagini dalla Procura di Milano.
Durante le operazioni di spegnimento delle fiamme, tutti i residenti del palazzo sono stati evacuati in via precauzionale e sono rientrati nelle loro case dopo le 6.30 del 5 giugno, quando i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza tutto lo stabile. In ospedale sono state trasferite anche altre due persone in codice verde.
Sempre Il Giorno, racconta di un episodio risalente a marzo del 2024 ed emerso dai controlli degli archivi delle forze dell’ordine. Si tratterebbe di un intervento della polizia nell’appartamento di Sueli e il compagno per una lite. Sarebbe stata proprio la donna ad allertare il 112. Ma si tratta di un’informazione da verificare.
Chi era Sueli, 49 anni, mamma e operatrice sociosanitaria
Sueli viveva in Italia da molto tempo e lavorava come operatrice sociosanitaria all’Istituto Nazionale dei tumori. Il figlio di dieci anni era nato da una precedente relazione e come detto, al momento del rogo, non era in casa.
La storia con Michael, operaio di professione, era cominciata nel 2022. La prima telefonata al 112 è arrivata intorno all’1.20 di notte. Sueli è stata vista gettarsi nel vuoto da sola: un disperato tentativo di salvarsi dall’incendio. Secondo le prime ricostruzioni, le fiamme erano già abbastanza alte ed avevano rotto i vetri di alcune finestre della casa.
