Stefano Addeo, oggi la decisione sul prof che ha augurato alla figlia di Meloni di “morire come Martina Carbonaro”: tutta la storia

Oggi la decisione sul licenziamento del professore Stefano Addeo, dopo il post in cui augurava alla figlia della premier Giorgia Meloni “la stessa sorte” di Martina Carbonaro. 

Un gesto gravissimo e inaccettabile, poi la richiesta di perdono con una lettera, infine il tentativo di suicidio perché non ha retto il linciaggio mediatico. È la storia di Stefano Addeo, il professore di tedesco di una scuola del Napoletano, trasportato in codice rosso all’ospedale di Nola dopo aver assunto un mix potenzialmente letale di psicofarmaci, e che non è in pericolo di vita.

Giorgia Meloni con la figlia Ginevra
Stefano Addeo, oggi la decisione sul prof che ha augurato alla figlia di Meloni di “morire come Martina Carbonaro”: tutta la storia (Ansa Foto) – notizie.com

Addeo nei giorni scorsi aveva pubblicato un post su Facebook, nel quale augurava alla piccola Ginevra, figlia della premier Giorgia Meloni “la sorte” di Martina Carbonaro, la quattordicenne di Afragola uccisa dall’ex fidanzatino diciannovenne Alessio Tucci. Un post dal contenuto inaccettabile, specie se apparso sul profilo di un educatore, e del quale Addeo si è pentito. Ha scritto una lettera pubblicata in esclusiva dal quotidiano Roma all’indirizzo di Palazzo Chigi, nella quale chiedeva alla presidente del Consiglio un incontro, per chiederle scusa guardandola negli occhi.

Da fonti del governo era trapelata la notizia della disponibilità di Meloni a parlare con Addeo, ma poi il 2 giugno il professore ha telefonato alla preside della sua scuola annunciando il gesto che da lì a poco avrebbe compiuto. Proprio la dirigente scolastica ha allertato i carabinieri che, giunti sul posto insieme con i sanitari del 118, hanno potuto trasferirlo in tempo in codice rosso in ospedale, dove i medici lo hanno salvato.

Non ho retto tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti”, ha dichiarato il sessantacinquenne in una telefonata con l’Ansa mentre si trovava nel letto della struttura sanitaria. “Un’ora fa ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in quel modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta”. 

Stefano Addeo in ospedale: “Ho rifiutato la lavanda gastrica”

L’insegnante, in servizio in una scuola a Cicciano, in provincia di Nola, ha spiegato ai media di aver assunto “diversi barbiturici” e parlato di una situazione “che non riesco a sostenere. Mi sono rifiutato di sottopormi alla lavanda gastrica, ora la polizia vuole parlarmi”.

Nella lettera, che il quotidiano Roma ha pubblicato integralmente sull’edizione del 3 giugno, Addeo ha chiesto a Meloni “se possibile, di poterla incontrare” per chiederle scusa “guardandola negli occhi”. Una richiesta che la presidente del Consiglio ha accolto. “Non c’è giustificazione possibile per le parole scritte. Mi assumo ogni responsabilità, anche se confesso che mai nelle mie intenzioni vi era l’idea di augurare la morte a una bambina. È stata una frase infelice, inadeguata, inaccettabile, che non mi rappresenta né come uomo né come educatore”. 

Stefano Addeo in una foto sui social
Stefano Addeo in ospedale: “Ho rifiutato la lavanda gastrica” (Foto di Instagram) – notizie.com

Nel dare spiegazioni, Addeo ha raccontato la sua situazione personale, del rapporto con la madre anziana e di quello che stava vivendo dopo quel post che ha sconvolto l’Italia: “So bene che nulla può cancellare il male fatto con quelle parole. Solo la verità, il pentimento e il rispetto possono servire, ora”. 

Ginevra non avrebbe mai “dovuto essere tirata in ballo”, aggiunge il professore nella lettera. Nei suoi confronti il Ministero dell’Istruzione e del Merito nei giorni scorsi ha annunciato nei provvedimenti disciplinari. “Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara.

Stefano Addeo, atteso per oggi il provvedimento disciplinare

Sul caso è intervenuto anche Ettore Acerra, direttore dell’Ufficio scolastico della Regione Campania, che avrà il compito di sanzionare Stefano Addeo. “Un episodio sconcertante, ed il segno di come un uso inqualificabile dei social possa portare a degli episodi che non dovrebbero essere assolutamente accettabili”. I provvedimenti disciplinari potrebbero arrivare nella giornata di martedì 3 giugno. “Un componente della comunità educante dovrebbe pensare bene prima di parlare. Cercheremo di prendere le giuste decisioni”. 

Non è escluso che Addeo risponderà del gesto anche in Tribunale. La Procura di Roma ha infatti chiesto un’informativa della Polizia Postale, dopodiché i pm valuteranno la competenza territoriale di un eventuale procedimento. Di seguito, il commento di Giorgia Meloni sulla vicenda.

 

Mentre tutta Italia si schierava contro il professore, è venuto fuori l’odio sui social anche nei confronti dei figli dei ministri Matteo Piantedosi, Antonio Tajani e Matteo Salvini. “C’è un clima d’odio intollerabile”, ha detto il leader del Carroccio, “attaccate me, non mia figlia”, pubblicando poi lo screenshot di un profilo dedicato alla figlia minorenne contenenti offese sessiste. “Un conto sono il confronto politico e la critica, anche accesi, sempre ammessi in democrazia. Tutt’altro conto sono le minacce e gli insulti volgari, pesanti, schifosi ai familiari e ai bambini, che non c’entrano nulla”.

La solidarietà nei confronti di Meloni è arrivata da parte di tutte le forze politiche e dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha chiesto il licenziamento di Addeo. Nei giorni passati, l’insegnante ha tentato di giustificarsi ai microfoni del TGR Campania dicendo di aver chiesto all’Intelligenza Artificiale di fare “un post cattivo sulla Meloni”.
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