Chiamarle ancora videochiamate sarà alquanto riduttivo. La sensazione sarà quella di essere nella stessa stanza con una persona che in realtà sarà anche a centinaia di chilometri di distanza.
È ciò che promette di fare Google Beam, l’ultima piattaforma dedicata alle videocomunicazioni presentata dal colosso di Mountain View. La novità è stata presentata nel corso di Google I/O 2025, la conferenza annuale dedicata agli sviluppatori.
L’evento si è tenuto nei giorni scorsi presso lo Shoreline Amphitheatre in California. Si tratta di uno dei momenti più importanti dell’anno per l’azienda statunitense. Nel corso della manifestazione vengono presentate infatti le ultime innovazioni tecnologiche e gli aggiornamenti dei prodotti. Nell’edizione 2025 ha tenuto banco l’applicazione dell’Intelligenza artificiale, con le novità riguardanti Gemini, il modello di Ia di Google e non solo.
Tra gli strumenti che hanno stupito il pubblico Veo 3, dedicato alla generazione di video grazie all’Ia, Flow, per i professionisti del settore audiovisivo, e Beam appunto.
Google Beam, nuove generazioni di dispositivi
“Qualche anno fa abbiamo presentato il progetto Starline, – ha spiegato Andrew Nartker, general manager di Google Beam – un progetto di ricerca con l’ambizioso obiettivo di ridefinire la videocomunicazione. Permetteva conversazioni a distanza che davano la sensazione incredibile di essere nella stessa stanza, il tutto senza bisogno di occhiali o cuffie speciali”.
Da quella esperienza è nato proprio Google Beam, che utilizzerà l’Ia per abilitare nuove generazioni di dispositivi capaci di stabilire connessioni. Il modello video volumetrico basato su ntelligenza artificiale all’avanguardia è ciò che rende le chiamate completamente 3d da qualsiasi prospettiva. In pratica si trasformano i flussi video 2d standard in esperienze 3d realistiche, producendo una connessione naturale e intuitiva.
Ciò permette di stabilire un contatto visivo, cogliere segnali sottili e costruire comprensione e fiducia come se ci si trovasse faccia a faccia. La sensazione sarà di avereconversazioni con persone fisicamente presenti, consentendo loro di comunicare senza problemi nonostante la distanza e le barriere linguistiche. È il primo passo di una visione più ampia per vedere e comprendere perfettamente chiunque in qualsiasi parte del mondo.
“Stiamo collaborando – ha concluso Nartker – con partner leader del settore come Zoom e Hp per portare Google Beam nelle aziende. Tra poche settimane, vedrete i primi dispositivi Google Beam di Hp a InfoComm e li distribuiremo a clienti selezionati a partire da fine anno. Stiamo inoltre collaborando con importanti partner di canale come Diversified e Avi-Spl per portare Google Beam ad aziende e organizzazioni in tutto il mondo”.