Sono sostanzialmente due gli elementi importanti emersi dalla telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ed il suo omologo russo Vladimir Putin.
Il primo, reso noto da Trump: la Russia è intenzionata ad avviare immediatamente i negoziati per la pace in Ucraina, Paese che Mosca ha invaso ormai oltre tre anni fa. Il tycoon ha peraltro definito il conflitto un “catastrofico bagno di sangue”.
Il secondo elemento fondamentale lo ha sottolineato Putin. Per porre fine alle ostilità è necessario eliminare completamente le cause profonde che ne hanno determinato l’inizio. Tradotto, potrebbe significare che Mosca non ha intenzione di muoversi dai territori conquistati sinora, e che Kiev deve restare fuori dalla Nato. Comunque sia, si tratta di passi in avanti finalmente significativi, dopo il sostanziale fallimento del tavolo per alla pace tenutosi a Istanbul, in Turchia, la scorsa settimana.
“Il tono e lo spirito della conversazione sono stati eccellenti. – ha detto il tycoon – Se non lo fossero stati, lo direi ora, piuttosto che dopo”. E una volta finita la guerra? “La Russia vuole fare commercio su larga scala con gli Stati Uniti. – ha continuato – C’è un’enorme opportunità per la Russia di creare enormi quantità di posti di lavoro e ricchezza. Il suo potenziale è illimitato. Allo stesso modo, l’Ucraina può essere un grande beneficiario in termini di scambi commerciali, nel processo di ricostruzione del suo Paese”.
Colloquio Trump-Putin, dove si terranno i negoziati di pace
È probabile dunque che Trump abbia fatto leva su possibili futuri accordi commerciali. Altro dettaglio da non sottovalutare, il fatto che il capo della Casa bianca abbia informato dei contenuti della chiamata l’Ucraina, l’Europa e diversi altri leader tra cui la premier italiana Giorgia Meloni. Donald Trump ha anche indicato il luogo esatto dove potrebbero tenersi i negoziati. Ovvero in Vaticano, in quanto Papa Leone XIV avrebbe espresso tale interesse.
Non è chiaro se il Pontefice Robert Francis Prevost abbia comunicato direttamente con Washington o se abbia affidato il messaggio al vicepresidente Usa Jd Vance, con cui ha avuto un incontro proprio questa mattina.
I negoziati presso la Santa Sede costituirebbero una continuazione di quanto cominciato il giorno dei funerali di Papa Francesco (che fino all’ultimo ha continuato a pregare per “la martoriata Ucraina”), quando Trump ed il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono seduti faccia a faccia nella Basilica di San Pietro. Ricucendo lo strappo della lite in diretta tv mondiale di poche settimane prima.
Infine, c’è Putin, che ha parlato Putin con i giornalisti da una scuola di musica a Sochi sul Mar Nero. Qui si trovava oggi e da qui ha tenuto la telefonata con Trump. Il capo del Cremino ha descritto il colloquio con Trump “franco, utile e costruttivo”. Putin ha parlato di un memorandum che tracci la strada a un possibile accordo di pace. L’obiettivo è raggiungere “accordi adeguati”. “Vorrei sottolineare che, nel complesso, la posizione della Russia è chiara. – ha concluso il presidente russo – La cosa principale per noi è eliminare le cause profonde di questa crisi. Dobbiamo solo individuare i modi più efficaci per procedere verso la pace”.