Garlasco, blitz all’alba a casa di Sempio, dei genitori e due amici. Si cerca l’arma del delitto: cosa non torna del delitto di Chiara Poggi

Garlasco: i carabinieri stanno cercando l’arma del delitto in un campo poco lontano da Garlasco. Il blitz dei carabinieri a casa di Andrea Sempio, dei genitori e di due amici. 

Quella di mercoledì 14 maggio è una giornata che potrebbe rappresentare una svolta decisiva nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la studentessa trovata morta nella sua villetta il 13 agosto 2007, mentre i genitori erano in vacanza. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, su mandato della Procura di Pavia, hanno perquisito le abitazioni di Andrea Sempio, i genitori e due amici alla ricerca di dispositivi elettronici, telefoni e pc, che hanno sequestrato.

Andrea Sempio parla ai giornalisti
Garlasco, blitz all’alba a casa di Sempio, dei genitori e due amici. Si cerca l’arma del delitto: cosa non torna del delitto di Chiara Poggi (Ansa Foto) – notizie.com

I due amici sono già comparsi in una relazione tecnica dei carabinieri. Entrambi erano amici anche di Marco, il fratello di Chiara, e avrebbero avuto contatti telefonici con Andrea Sempio la mattina del 13 agosto 2007. Nessuno dei due è indagato. Hanno raccontato di essere rimasti a casa tutta la mattina. Per gli inquirenti invece, le celle telefoniche segnalerebbero che nessuno dei due fosse a Garlasco.

Sui due amici, gli investigatori avevano già eseguito l’acquisizione del materiale biologico per le comparazioni, in vista della consulenza e per l’incidente probatorio previsto a Pavia questo venerdì.

La notizia è stata data in anteprima nell’edizione delle 7 del Tg1 ed è in continuo aggiornamento. Dopo il blitz nelle quattro abitazioni, gli 007 dei carabinieri si sono recati per un’ispezione in un campo a Tromello, al confine con Garlasco, presumibilmente alla ricerca dell’arma del delitto che non è mai stata ritrovata.

Chiara Poggi: l’arma del delitto è in un campo?

Da quanto appreso da fonti investigative, un nuovo testimone avrebbe indicato il posto dove è possibile che sia nascosta all’interno di un canale. I carabinieri starebbero cercando un attizzatoio da camino nella villetta della famiglia Poggi. Ma la mamma della vittima, Rita, poco fa ha dichiarato che nella loro casa “tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora”. E l’attizzatoio da camino del 2007 “c’è ancora adesso”. 

E in effetti, nella villetta di via Pascoli non risultava mancare nessun oggetto vicino al camino. Questo lascia intendere che se l’arma del delitto fu un attizzatoio da camino, a questo punto potrebbe aprirsi la pista dell’omicidio premeditato.

Chiara Poggi in una foto di archivio
Chiara Poggi: l’arma del delitto è in un campo? (Ansa Foto) – notizie.com

Ricordiamo che Andrea Sempio è un amico di Marco, il fratello di Chiara Poggi, e negli ultimi tempi è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati nell’ambito di questo caso che a distanza di tanti anni resta uno dei più discussi d’Italia. Oggi ha 37 anni, all’epoca ne aveva 19 ed è sospettato per concorso nell’omicidio della giovane donna. Il blitz dei carabinieri di oggi, arriva a due giorni dall’incidente probatorio di venerdì, richiesto per analizzare i reperti genetici trovati sotto le unghie di Chiara.

La decisione di effettuare nuove verifiche è stata presa dalla giudice per le indagini preliminari Daniele Garlaschelli, accogliendo la richiesta di ricusazione del genetista Emiliano Giardina. In passato quest’ultimo aveva affermato che quel dna non fosse analizzabile. Le nuove analisi saranno effettuate da Denise Albani e Domenico Marchigiani.

La palla passa ora alle nuove tecnologie a disposizione della scienza forense e ai nuovi periti, che hanno il compito di cercare eventuali risposte che finora non sono mai arrivate.

I genitori di Chiara: “Gli ignoti sono tali solo per Stasi”

Per la morte di Chiara Poggi, com’è noto, nel 2015 è stato condannato a 16 anni in via definitiva Alberto Stasi, che attualmente è in semilibertà e lavora fuori dal carcere. Le indagini su Sempio erano state invece archiviate nel 2017. Per i genitori della ragazza, “uno dei colpevoli”, è l’ex fidanzato della figlia, che “non conosceva Sempio”. E sugli ignoti, a Quarto Grado hanno dichiarato: “Sono ignoti per noi, non per Stasi”. 

A Storie Italiane invece, l’avvocato Massimo Lovati, in un intervento a Storie Italiane continua ad affermare che il suo assistito Andrea Sempio è innocente, ma lo è anche Alberto Stasi: dunque, per lui, il colpevole non è mai stato scoperto.

Gli elementi al vaglio degli inquirenti

Sempre Lovati, in occasione del blitz di questa mattina, ha spiegato che i carabinieri stanno cercando “tutto quanto” potrebbe essere “utile alle indagini”. Ed ha aggiunto che il decreto di perquisizione è “molto generico”. 

Dopo diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi e dieci dalla condanna di Stasi, si è tornato a parlare del dna presente sulle unghie della giovane perché la Procura ritiene che possa essere comparato con quello di Sempio e con le altre tracce biologiche trovate sulla scena del delitto. Per questo negli scorsi mesi Sempio ha dovuto sottoporsi al tampone orale.

Una comparazione era già stata effettuata nel 2016, quando gli avvocati di Stasi fecero pedinare Sempio da un investigatore privato che prelevò il suo dna da una tazzina del caffè e da un cucchiaino. Questi elementi erano già stati valutati nella prima inchiesta, al termine della quale si concluse che in realtà fosse plausibile che quel materiale biologico si trovasse sotto le unghie di Chiara. Non era dunque, né un indizio né una prova.

Alberto Stasi in una foto di qualche anno fa
Gli elementi al vaglio degli inquirenti (Ansa Foto) – notizie.com

Dal canto suo, anche il fratello della vittima, Marco, ha sempre confermato la versione di Andrea Sempio, spiegando la presenza del dna dell’amico sulle unghie di Chiara, con il fatto che spesso utilizzavano lo stesso computer. Ora gli inquirenti ipotizzano che il materiale biologico sia il frutto di un contatto diretto con il 37enne.

Al vaglio, anche altre impronte fotografate nella villa di Garlasco: una sulla parte interna della porta di ingresso, l’altra sulla parete delle scale in fondo alle quali si trovava il cadavere della studentessa e quelle sul dispenser del sapone sul lavandino del bagno. Proprio su quest’ultimo, c’erano sia le impronte della vittima, sia della madre, sia di altre persone. Ed è qui che nasce l’ipotesi di Ignoto 2.

Non solo le impronte: i capelli, il numero di scarpe, le telefonate, la bici

Un altro elemento, è la foto dei quattro capelli neri e lunghi trovati sempre nel lavandino. All’epoca Sempio aveva i capelli lunghi. Questi reperti sono definitivamente persi e non appartenevano ad Alberto Stasi.

Gli inquirenti vogliono vederci chiaro anche sulle telefonate a casa Poggi di Andrea Sempio, avvenute però alcuni giorni prima del delitto e dopo che Marco era andato anche lui in vacanza. Infine, ci sono altri due elementi che scagionano il 37enne, che all’epoca aveva 19 anni. Il primo è che lui possedeva una bici rossa, mentre quella emersa nelle indagini era nera. Il secondo: il suo numero di scarpe è 44, mentre quello dell’assassino sarebbe 42.

Infine, c’è l’alibi di Sempio: la mattina del 13 agosto del 2007 si sarebbe trovato in casa sua con il madre. Poi sarebbe uscito per comprare un libro.

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