Si chiamava Maria Rosa la bambina di appena sette mesi morta dopo essere stata lanciata dal balcone da sua madre dal terzo piano di una palazzina.
La tragedia è avvenuta poche ore da a Misterbianco, Comune non lontano da Catania, in Sicilia. Sul posto sono intervenuti i soccorsi in breve tempo, ma per la piccola non c’è stato nulla da fare. Carabinieri e Procura della Repubblica etnea hanno avviato le indagini.
Stando alle primissime ricostruzioni la vicenda si è svolta presso una palazzina al civico 93 di via Marchese. La bimba, Maria Rosa, nata nel settembre 2024, sarebbe stata lanciata dal balcone dalla madre. La 40enne, che si trovava ancora nell’appartamento dopo i fatti, è ora stata portata in caserma dai carabinieri del comando provinciale di Catania. Militari e soccorritori sono stati chiamati dal vicinato e pare che siano stati gli stessi vicini i primi a prendersi cura della piccola.
Dramma a Misterbianco, la 40enne soffriva di depressione
Le forze dell’ordine stanno ora indagando anche per capire se la donna fosse sola in casa e soprattutto le motivazioni del gesto atroce. Pare che la 40enne soffrisse di depressione. La bambina è stata soccorsa dal personale del 118 è stata portata in ospedale ma sarebbe già deceduta prima dell’arrivo in ospedale al Policlinico di Catania. Troppo gravi le ferite riportate. Un altra ambulanza ha preso in carico il padre della piccola che ha avuto bisogno di cure mediche ed è stato portato anche lui in ospedale a Catania.
Come già accennato, sembra che la donna avesse problemi psicologici aggravati per una depressione post partum. Per questo era seguita da un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale di Catania. La donna ha un altro figlio, un bambino di sette anni. Il padre della piccola, invece, di professione operatore ecologico, sarebbe stato colto da un forte malore e dalla disperazione e avrebbe messo in atto dei gesti autolesionistici.
“Non conosco personalmente la donna. – ha detto Marco Corsaro, sindaco di Misterbianco, che ha annullato tutti gli eventi comunali in programma – So, però, che era attenzionata dai Servizi sociali del Comune. Abbiamo appreso la notizia mentre era in corso una riunione di giunta e siamo rimasti pietrificati. La comunità è terribilmente scossa. Il padre? Un ragazzo tranquillo e perbene, un gran lavoratore. È una tragedia umana di enormi proporzioni, come padre, prima ancora che da sindaco sono fortemente scosso e addolorato”.
La Procura di Catania ha aperto un fascicolo. La madre era seguita dal Dipartimento di Salute mentale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania. Secondo alcune indiscrezioni, la bambina non veniva mai lasciata sola. La nonna della piccola si era trasferita da qualche tempo nell’abitazione di via Marchese proprio per questo motivo. “Usciva poco ed era nervosa. – ha raccontato una vicina di casa – Lei non lavorava, ma la piccola restava a casa con la nonna e la zia”.