Le ultime ore di Mirella Gregori, l’amica: “Non conoscevo chi le citofonò”

Una fotografia ritrae Mirella Gregori, insieme con Papa Giovanni Paolo II. Nello scatto ci sono anche altri studenti e l’occasione era quella di un’udienza con le scuole in Vaticano.

A parlarne è stata Giovanna Manetti, amica e compagna di classe della giovane scomparsa a Roma nel 1983 a pochi giorni di distanza da Emanuela Orlandi. Una fotografia che “abbiamo tutti”, dichiara la donna. A scuola, parlando di questo incontro avvenuto un mercoledì, “si ipotizzava, come poi è uscito fuori, che qualcuno lì avesse visto questa foto”. 

Mirella Gregori, la ragazza scomparsa il 7 maggio 1983 a Roma in una foto dell'album di famiglia
Le ultime ore di Mirella Gregori, l’amica: “Non conoscevo chi la citofonò” (Ansa Foto) – notizie.com

Il riferimento è alla foto che ritrae Mirella Gregori davanti a Papa Giovanni Paolo II durante un incontro con le scuole. La donna è stata audita oggi dalla Commissione parlamentare di inchiesta che indaga sulla scomparsa di Emanuela e Mirella, presieduta da Andrea De Priamo. E ha ricordato di quando i nomi delle due ragazze erano stati collegati, ipotizzando che ci fosse un rapporto tra i due casi. “Sappiamo che non c’erano collegamenti tra Mirella ed Emanuela, non l’abbiamo conosciuta”.

Nell’audizione è venuto fuori il nome di Alessandro, la persona misteriosa che avrebbe citofonato a casa di Mirella per farla scendere prima della scomparsa: “Non ho mai saputo di lui, lo abbiamo sentito nominare dopo il fatto. Non l’ho mai visto e mai sentito”, dichiara l’amica.

“Mai avuta la sensazione di essere seguite”

Manetti ha spiegato ai parlamentari di non ricordare se abbia mai avuto la sensazione di “essere state seguite”. E neppure dell’inaugurazione del bar dei familiari di Mirella il giorno prima della scomparsa. “Se i verbali dicono che ci siamo andati, sarà stato così, non lo ricordo ora”.

Dal giorno della scomparsa di Mirella Gregori, il 7 maggio del 1983,  sono trascorsi molti anni, ma Giovanna Manetti ancora oggi non riesce a trovare una spiegazione. Ce ne sarà una “sicuramente”, spiega ai commissari, “ma io razionalmente non riesco a dare una risposta. Penso a qualcosa che è capitato quella giornata, ma non che lei possa aver mostrato preoccupazioni”.

Il racconto di una vita normale, di due ragazze all’epoca adolescenti, che raccontavano “tutto” ai genitori. La scomparsa di Mirella è “qualcosa di inspiegabile, ci ha sconvolto la vita”. E ancora: “Per me è un evento sopra di noi, qualcosa che è capitato, sicuramente in quella giornata, in quel momento”.

Il murale svelato il 13 gennaio a Corviale dedicato a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori entrambe scomparse nel 1983, realizzato dallo street artist Antonino Perrotta e dai Pat, i pittori anonimi del Trullo
“Mai avuta la sensazione di essere seguite” (Ansa Foto) – notizie.com

Spiegazioni mai arrivate, che ci saranno certamente, ma “secondo me non ci sono fatti o eventi che possano aver anticipato quello che è successo, per quello che è la mia conoscenza, è qualcosa che è successo lì, in quel momento. Se è qualcosa di pregresso, di studiato, sfugge alla mente sia di una ragazza sia della donna che sono oggi”.

Manetti, una delle amiche più care della ragazza, nella comitiva di Centocelle, ha spiegato anche di non ricordare il giorno dell’inaugurazione del bar dei genitori di Mirella Gregori il giorno prima della scomparsa: “Ma se i verbali dicono che ci siamo andati, sarà stato così. Io non lo ricordo ora”, ha risposto ai commissari.

Le ultime ore prima della scomparsa di Mirella: il racconto dell’amica del cuore

La donna ha anche ripercorso l’ultimo giorno della scomparsa dell’amica. Era un sabato, sarebbero uscite insieme come sempre. “Mirella intorno alle 15.30 doveva raggiungerci dove solitamente ci incontravamo”, ha dichiarato. Circa un’ora prima, intorno alle 14.20 ha cominciato a telefonarle per mettersi d’accordo sull’appuntamento. Per Manetti è “strano” che Mirella quel giorno “di iniziativa si sia andata a creare un’altra cosa da fare, o abbia, su invito di qualcuno, deciso di andare da un’altra parte. Perché è sempre stata molto seria, una ragazza tranquilla”. E non una che “diceva una cosa e ne faceva un’altra”. 

Ma Gregori quel giorno non si è presentata all’appuntamento e “la giornata ha preso un verso brutto per tutti. Soprattutto per la mamma che ha dovuto, a parte la preoccupazione, sopportare continue chiamate, finché la sera siamo andati tutti lì”. 

Secondo l’amica del cuore, Mirella non era il tipo da prendere impegni e non rispettarli. E “secondo me non sarebbe andata in nessun posto senza risalire su ed avvisare la mamma”. Anche se avesse cambiato piani, avrebbe avvisato i genitori. Giovanna Manetti ricorda del bene che voleva alla giovane amica e della bella amicizia che condividevano.

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