A Roma un lavoratore è risultato contaminato da plutonio e americio: tutto quello che sappiamo finora. Sogin: “Nessun incidente nucleare”

Paura a Roma per le notizie riguardanti la contaminazione di un tecnico di una struttura ubicata nella periferia della capitale: inchiesta in corso.

Un lavoratore del Centro di ricerca Enea di Casaccia, nella periferia di Roma, è risultato contaminato da plutonio e da americio. Le verifiche sono in corso sull’incidente: i valori riscontrati sarebbero confortanti e non ci sarebbe stata alcuna contaminazione dell’ambiente esterno.

Il Centro di ricerca di Casaccia
A Roma un lavoratore è risultato contaminato da plutonio e americio: tutto quello che sappiamo finora. Sogin: “Nessun incidente nucleare” (ENEA FOTO) – Notizie.com

L’episodio è avvenuto il 21 novembre scorso ma è stato reso noto solo ora. I primi a parlarne nella serata di ieri sono stati i deputati del Partito democratico Marco Simiani, Vinicio Peluffo, Christian Diego Di Sanzo, Mauro Laus e Luciano D’Alfonso. I 5 esponenti dem hanno scritto un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. “Presso l’ex sito nucleare di Casaccia, gestito dalla Sogin, alle porte di Roma, – si legge nel testo – nei giorni scorsi un operaio sarebbe risultato colpito da contaminazione da plutonio”.

La contaminazione è stata rilevata in un impianto di ricerca del centro Enea di Casaccia, all’estrema periferia nord di Roma. L’impianto, il deposito Nucleco, dismesso, è gestito dal 2003 dalla Sogin, la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari. Nel dettaglio, nel corso di attività di gestione di rifiuti radioattivi all’interno dell’impianto plutonio, che si trova nel centro Enea di Casaccia, è stato riscontrato un evento di contaminazione interna di un dipendente con potenziale superamento dei limiti di dose annuale prescritti dalla normativa.

Sogin: “Continueremo a monitorare la situazione”

Il plutonio viene utilizzato come combustibile nucleare. L’americio, invece, era usato fino a qualche anno fa comunemente per la produzione di rilevatori di fumo. Le autorizzazioni per l’impiego di apparecchi contenenti sostanze radioattive ad oggi vengono però concesse solo se il loro uso normale comporta dosi di radiazioni irrilevanti.

Bisogna specificare che la contaminazione interna si ha quando il materiale radioattivo entra nel corpo attraverso vie come l’inalazione, l’ingestione, l’assorbimento cutaneo o l’ingresso tramite lesioni o ferite aperte. Non è però chiaro se il lavoratore sia stato colpito dalla sindrome nota come plutonismo, indotta da dosi di materiale penetrate nelle vie respiratorie. “Non vi è stato alcun incidente nucleare. I monitoraggi effettuati e conclusi – ha scritto Sogin in una nota – registrano valori confortanti. Sogin continuerà a monitorare la situazione nel rispetto delle procedure previste ed esclude categoricamente che vi sia stata qualsiasi contaminazione dell’ambiente esterno”.

Impianto di Casaccia
Sogin: “Continueremo a monitorare la situazione” (NUCLECO FOTO) – Notizie.com

Il Centro studi di Casaccia appartiene all’Enea, l’ex istituto pubblico di ricerca sul nucleare, ora riconvertito ad ambiente ed energia. Si tratta del più grande complesso di laboratori ed impianti dell’Enea. Sorge sulla via Anguillarese, circa 25 km a nord-ovest di Roma, presso il lago di Bracciano. Qui fino al 1987 si studiava la produzione di plutonio dall’uranio. Nell’impianto sono rimasti solo alcuni grammi di plutonio, in un impianto dismesso. Il grosso del materiale radioattivo è stato trasferito da tempo negli Stati Uniti.

Del caso se ne sta occupando l’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare. L’Ente ha già effettuato una prima ispezione nell’impianto e ha raccolto a verbale le dichiarazioni dei responsabili dell’impianto sulla dinamica di quanto accaduto. Parallelamente, sta seguendo l’evolversi della vicenda, che sembra al momento non prefigurare conseguenze severe. Una seconda ispezione è stata già programmata e sarà effettuata nei prossimi giorni.

Isin: “Accertamenti sul eventuali falle nella sicurezza”

Resta – si legge una nota dell’Isin – l’esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale, che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia. Compito dell’Isin è anche accertare, ove vi fossero state, falle nelle procedure di sicurezza o nella loro attuazione e raccogliere elementi per individuare eventuali responsabilità“.

Plutonio e Americio
Isin: “Accertamenti sul eventuali falle nella sicurezza” (CANVA FOTO) – Notizie.com

Non sappiamo con precisione cosa sia successo, perché l’impianto plutonio è gestito da Sogin ai fini del suo smantellamento. – ha spiegato il direttore del Dipartimento nucleare di Enea, Alessandro Dodaro – Possiamo immaginare che in queste attività, un lavoratore sia accidentalmente entrato in contatto con plutonio e possa essere rimasto contaminato. Si tratta di un materiale molto radioattivo, ma le quantità in Casaccia sono minime”.

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