Ucraina-Russia, Gen. Cuzzelli: “Stoltenberg è andato oltre, bravi Meloni e Tajani”

A Notizie.com il generale esperto di strategia e analisi che ha prestato servizio nella Nato: “Si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa ma doveva consultare gli Stati membri…”

Le parole del segretario generale della NATO Stoltenberg, ovvero la richiesta di via libera all’Ucraina di poter usare le armi occidentali per colpire il territorio russo, hanno aperto una sorta di crisi politica internazionale. Tanti hanno applaudito, altri meno, altri ancora sono stati aspramente critici nei confronti del massimo dirigente dell’Alleanza. Per cercare di capirne un po di più Notizie.com ha chiesto lumi al Generale Giorgio Cuzzelli, docente di Studi Strategici e Sicurezza internazionale all’Università LUMSA di Roma, che spiega che cosa pensa delle parole di Stoltenberg: “Diciamo subito che, giunto alla fine del suo mandato, il segretario generale ha deciso di togliersi qualche sassolino dopo due anni di contrasti anche bruschi per quanto riguarda il sostegno da dare all’Ucraina. La seconda considerazione è che il segretario è il massimo rappresentante di una organizzazione di difesa collettiva che, prima di essere militare, è politica e si basa sul consenso degli stati membri. Ciò perché, nell’ambito dell’alleanza atlantica, il solo automatismo ed è quello che riguarda la difesa collettiva degli stati membri, ossia l’articolo 5 del Trattato di Washington. Qualunque altra circostanza ricade sotto i termini dell’articolo 4 dello stesso trattato, che parla espressamente di consultazioni tra gli stati membri e di unanimità per arrivare a qualunque decisione. In questo caso, evidentemente, Stoltenberg ha fatto delle dichiarazioni sulle quali non aveva consultato in anticipo gli stati membri né aveva ottenuto il loro benestare“.

La polemica
Il segretario generale della Nato Stoltenberg (Ansa Notizie.com)

 

Nel merito di ciò che è accaduto e di quanto potrà succedere da qui ai prossimi giorni sottolinea ancora, il generale Cuzzelli a Notizie.com: “La terza considerazione da fare è che l’opinione di Stoltenberg è perfettamente legittima dal punto di vista militare ma si presta a rilievi sotto il profilo politico. Lui sostiene che, se l’Ucraina si deve difendere, non si capisce perché non possa a sua volta colpire il territorio russo, dal momento che la Russia non si fa scrupoli a colpire quello ucraino. Ragionamento corretto, ripeto, dal punto di vista militare, ma nel caso della NATO sono prevalse considerazioni  di ordine politico con riguardo al rapporto con la Russia, e gli stati membri hanno sinora deciso che ciò non potesse avvenire“.

“Eresia dire che la Nato fornisce armi…”

La posizione
Il generale Giorgio Cuzzelli noto analista strategico ed esperto di situazioni interne alla Nato (Facebook Notizie.com)

 

Qualcuno ha anche fatto intendere che sia stata la stessa NATO a fornire le armi all’Ucraina, ma qui il generale Cuzzelli tiene a precisare: “C’è una quarta considerazione da fare, ed è fondamentale. Non esiste una fornitura di armi e munizioni della NATO all’Ucraina che potrebbero eventualmente essere impiegate contro il territorio russo. Esistono invece forniture su base bilaterale, che singole nazioni appartenenti o non appartenenti alla NATO mettono a disposizione dell’Ucraina per resistere all’aggressione russa“.

Il generale Giorgio Cuzzelli fa i complimenti a Meloni e Tajani che hanno saputo ben rispondere in un momento delicatissimo, e che resta tale, soprattutto in questo momento: “Da ricordare che la NATO fornisce solo un coordinamento degli aiuti, ma non ha voce in capitolo sulla natura, sulla destinazione e sull’utilizzo delle forniture. Potrebbe dunque accadere che qualche paese decida autonomamente di consentire agli Ucraini di usare il proprio materiale al di fuori dei propri confini, anche se al momento mi sembra davvero poco probabile. Anche per questo ho apprezzato la posizione chiara del nostro Capo del governo e del nostro Ministro degli Esteri  riguardo alle dichiarazioni di Stoltenberg, che non rappresentano l’opinione degli stati membri.

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