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Italia, allarme debito pubblico, l’economista a Notizie.com: “Stop ai sussidi. Produrre profitto capitalistico”

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Giovanna Sorrentino

Il Fondo monetario internazionale ha promosso l’economia italiana, ma con qualche riserva. 

Il Paese si è ripreso bene dalla crisi pandemica ed energetica, anche grazie al turismo e alle politiche di sostegno, ma la crescita è moderata e ha mantenuto “alti il deficit e il debito pubblico”, frenando di fatto gli investimenti privati e facendo aumentare i rischi.

Giulio Sapelli in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa

Se l’economia vive solo di turismo e sussidi è destinata a non avere entrate fiscali sufficienti a sostenere la crescita e diminuire il debito”, sostiene l’economista Giulio Sapelli, professore di Storia economica e presidente della Fondazione Germozzi. “Gran parte delle attività turistiche sono piccole imprese e i sussidi non possono dare esenzione fiscale. Questa crescita è un’illusione per l’economia italiana e gran parte di quella europea. C’è una rete estesa di piccole e medie imprese, mentre quelle gradi stanno uscendo dal mercato. E serve l’intervento dello Stato che produca crescita, non solo debito”. 

Come si produce la crescita?
“Non bisogna dare sussidi. Bisogna sostenere le imprese che esistono e produrre profitto capitalistico. Finora hanno aumentato la vendita finanziaria di bonus, sussidi e banche, ma bisogna incrementare il profitto capitalistico. Solo questo può creare salari, quindi la macchina dei consumi. Ma non succede perché abbiamo schiere di economisti formati nella finanza che non hanno mai visto una fabbrica”. 

Qual è il ruolo delle banche in questo meccanismo?
Nessuno: si limitano a trarre tutti gli utili possibili da questa situazione. Le banche italiane sono oberate da un’ossessiva regolamentazione europea. Quest’ultima favorisce l’inazione produttiva delle banche, a causa di regole e criteri automatici di azione di credito alle piccole imprese, che non si basano più sulla fiducia e la relazione personale, ma su indicatori”.

Superbonus: “È stato il crollo dello Stato”

Il Superbonus ha contribuito ad accentuare questa situazione, specie nel caso del debito pubblico?
Il Superbonus, nel breve periodo, ha messo in moto l’edilizia, che è il settore a più alta componente di fattori produttivi. Chiaramente questo ha funzionato nel primo periodo. Nel tempo però, ha portato con sé non solo l’effetto di trascinamento produttivo, ma anche le spese di indebitamento. Per com’è stato pensato era una macchina che non finiva più di creare debito pubblico. I governi Conte II e Draghi hanno responsabilità immense, con la Ragioneria dello Stato e le commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il Superbonus è stato il crollo dello Stato”.

Superbonus – Notizie.com – © Ansa

Cosa avrebbe dovuto fare la Ragioneria di Stato?
Doveva impedire un’operazione condotta per così lungo tempo e con questi meccanismi”.

Professore Sapelli, il Fondo monetario internazionale ha chiesto all’Italia di affrontare il problema della basa fertilità e del lavoro femminile. Come si fa, secondo lei?
La radice di questo problema è demografica, quindi ci vorrà del tempo. Se c’è un calo demografico, ci sono anche meno donne, quindi meno potenziali matrici di fertilità. Serve una politica demografica ma non va affrontata con provvedimenti legislativi: è una questione culturale”.

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Giovanna Sorrentino