Europee 2024, da destra a sinistra parte la sfida elettorale

A breve si sfideranno fino all’ultimo voto, gente come Patrizia Toia, esperta europarlamentare, ma anche la Chinnici di Forza Italia

Una corsa che vede tanti sfidarsi per un posto in Europa. Le elezioni dell’8 e del 9 giugno sono distanti, ma allo stesso tempo molto vicine, più di quanto si pensi e di sfide ce ne sono diverse. Tra tanti candidati, anche personaggi che sono ormai esperti che per l’ennesima volta vanno al voto per presentarsi ed essere di nuovo votate per il Parlamento Europeo. E’ la quinta volta dal 2004, per esempio, per Patrizia Toia che è nata nella Dc, ma è sempre stata di sinistra tanto che ha confluito nella Margherita e poi nel Pd. E’ lì da quando c’era Veltroni, poi con Renzi, Bersani, Letta e Zingaretti fino a Schlein. Lei prende molto sul serio il suo lavoro: “Il Parlamento europeo è un impegno quotidiano e non faccio che spiegarlo agli elettori, con il contatto diretto con i territori. Se passa una norma, ad esempio, mi chiamano e io spiego”.

Il voto
La sede del Parlamento Europeo (Ansa Notizie.com)

 

Adesso, spiega la Toia, c’è chi mi chiama per le caldaie, cosa fare e cosa comprare, spiega l’europarlamentare “mi informo, perché non sono un tecnico, poi spiego. Anche questo è fare il mio lavoro“. Su come è cambiato negli anni il Pd, visto che l’ha visto nascere e trasformarsi negli anni e qualcuno magari potrebbe non sentirsi più a suo agio, considerato i tanti cambiamenti non solo negli anni ma soprattutto negli ultimi mesi, se non proprio le ultime settimane, ma per la Toia è normale amministrazione: E’ un partito plurale, diciamo che a volte ci si sposta un po’ più a sinistra, o un po’ più al centro. Ma c’è il confronto, in un partito largo, ma poi si decide tutti insieme“.

Dalla Toia si passa alla Chinnici che viene dal Pd e ora è candidata per Forza Italia

La corsa elettorale
L’aula Europa, ovvero dove vengono accettate e respinte le liste e i candidati (Ansa Notizie.com)

 

C’è chi come la Toia, che conosce bene la Ue, che prova ad immaginare come potrebbe cambiare, semmai cambierà e spiega: “Mi piacerebbe fosse più forte e sovrana, non certo come un elemento che ha 27 politiche diverse e su ogni argomento, a partire dall’industria“. Insomma il lavoro da fare è tanto, poi ci sono le belle parole, ma non è mai così facile.

Più severa e a tratti più critica Caterina Chinnici, magistrata e figlia di Rocco Chinnici assassinato dalla mafia nel 1983, per lei, che non ha la stessa esperienza europea della Toia, ma sono dieci anni che è al Parlamento europeo e spera di avere una terza possibilità, anche se le prime due fu eletta tra le fila del Pd, ma il lavoro che ha fatto e sta facendo è molto buono e serio. “Non mollo tutto quello che è stato fatto da me sulla giustizia, sicurezza, lotta alla criminalità, tutela dei giovani, delle donne, dei bambini. E mi candido anche per dare continuità all’impegno avuto finora nel Parlamento europeo“, spiega l’onorevole Chinnici che aggiunge che sta tentando di lavorare e approfondire il fronte della “lotta alle mafie e al riciclaggio su cui mi sono occupata a lungo per arrivare a una normativa organica e molto avanzata“.

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