Doping: chiesta un indagine “indipendente” sul caso dei nuotatori cinesi

L’Agenzia antidoping statunitense Usada è preoccupata di come l’agenzia mondiale antidoping sta gestendo il caso dei nuotatori cinesi

La situazione che vede coinvolti 23 nuotatori cinesi, che non superarono i test antidoping in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2021, sta preoccupando e non poco, il mondo dello sport. Quello che si è verificato in quella situazione, ha scatenato un acceso dibattito, sulla trasparenza e l’efficacia delle politiche antidoping a livello internazionale.

Antidoping
Doping – Ansa – Notizie.com

L’Usada, esprimendo una forte critica nei confronti della Wada,  secondo quanto riportato in un documento pubblicato il 29 aprile, ha evidenziato come l’agenzia mondiale stia “raddoppiando le mezze verità e le razionalizzazioni egoistiche”. L’agenzia statunitense sottolinea la necessità di una revisione esterna al fine di garantire una completa trasparenza e responsabilità nel trattamento del caso. “Per quanto tempo ancora dovremo guardare la Wada danzare attorno alla verità, evitando ogni responsabilità?”, si interroga l’Usada, facendo eco alle richieste degli atleti per un processo investigativo imparziale che includa esperti e parti interessate non coinvolte direttamente.

Doping: la WADA non ha individuato prove credibili

Il cuore della controversia risiede nella gestione dei risultati positivi alla trimetazidina (un farmaco cardiaco vietato), rilevati durante una competizione nazionale a Shijiazhuang all’inizio del 2021.

Nuotatori cinesi
Nuotatori cinesi sotto indagine – Ansa – Notizie.com

Nonostante i funzionari cinesi abbiano attribuito tali risultati a una contaminazione accidentale e abbiano segnalato il caso, sia alla WADA che all’ente governativo del nuoto World Aquatics (precedentemente noto come Fina), l’esito dell’indagine condotta dalla WADA, non ha individuato prove credibili di cattiva condotta.

Malgrado il turbolento preludio ai Giochi Olimpici, la squadra cinese di nuoto è riuscita a conquistare sei medaglie a Tokyo 2021, inclusi tre ori. L’Usada ha denunciato quello che ha considerato un vero e proprio insabbiamento, da parte della WADA, riguardo ai casi doping emersi prima dell’inizio delle Olimpiadi. Secondo l’agenzia statunitense, se non fosse stato per il coraggio di informatori e giornalisti, che hanno portato alla luce questi casi, questi sarebbero rimasti nascosti al grande pubblico.

La situazione sollevata dall’Usada porta di nuovo alla ribalta, la crescente domanda di una maggiore accountability e trasparenza, nelle istituzioni incaricate della regolamentazione a livello mondiale di tutto lo sport. L’appello dell’agenzia statunitense per una vera riforma nella governance della WADA ,mira a ripristinare la fiducia nell’integrità dello sport competitivo internazionale. Solo però attraverso risposte concrete ed azioni decise e inappuntabili, sarà possibile ripristinare equità ed onestà all’interno dello sport mondiale.

Il dibattito sollevato dal caso dei nuotatori cinesi, rappresenta un momento cruciale nella battaglia contro il doping nello sport. La richiesta dell’Usada per un’indagine indipendente potrebbe segnare una svolta decisiva verso pratiche più etiche ed efficaci nel mantenimento della pulizia nello sport competitivo internazionale.

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