Carriere separate per i magistrati, la politica e la giustizia si dividono

Ex pm non sono d’accordo come Santalucia: “Una riforma che indebolirà tutti”. Costa di Azione: “Penso sia positivo”

Un problema che si trascina da anni. Un dibattito su cui, spesso e volentieri, si accende un fuoco che poi si espande e diventa incendio. Argomento? Le carriere separate per i magistrati, con due concorsi diversi per diventare giudice o pm. E’ quello che vuole proporre il Governo, con due Consigli superiori della magistratura, per essere valutati, ma entrambi sempre diretti e presieduti dal presidente della Repubblica, ma con i togati scelti per sorteggio. E infine, sopra a tutto, un’Alta Corte esterna al Csm per sanzionare chi ha sbagliato. “In questo modo si rischia di affondare un sistema che ha permesso di combattere fenomeni come la mafia e di debellarne altri come il terrorismo. O abbiamo dimenticato il sacrificio di molti magistrati?“, presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia.

Il magistrato
Santalucia presidente dell’associazione nazionale magistrati (Ansa Notizie.com)

 

Santalucia è sempre stato contro nel rivedere un discorso legato alla separazione delle carriere dei magistrati, anche perché secondo lui crede che una riforma del genere possa indebolire i magistrati stessi e sottolinea per l’ennesima volta che si dimenticano “quelli che hanno combattuto il fenomeno del terrorismo e ne sono rimaste vittima”. E cita Guido Galli, un magistrato milanese, ucciso nel 1980 da Prima Linea, e aggiunge che “era stato pm e giudice: fu equilibrato in entrambi i ruoli“. E per Santalucia è una riforma di “reazione” per così dire. E l’ex magistrato aggiunge: “Una riforma in contrasto con l’architettura costituzionale che fin qui ha offerto garanzie fondamentali ai cittadini“.

Il Governo spinge per fare il ddl prima del voto

Il Prmier
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Parlamento (Ansa Notizie.com)

 

Il Governo punta ad andare avanti su questa strada e vorrebbe portare il decreto legge prima del voto dell’8 e del 9 giugno per le elezioni europee. A palazzo Chigi, in un vertice presieduto dalla premier Giorgia Meloni, il sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto, la presidente della commissione giustizia del Senato, Giulia Bongiorno e l’omologo alla Camera, Ciro Maschio e i responsabili giustizia di tutto il centrodestra, avrebbero dato il via libera a un disegno di legge costituzionale, bisogna vedere come andrà l’iter da qui alle prossime settimane.

E’ d’accordo il deputato di Azione Enrico Costa, tecnicamente all’opposizione, ma sulla giustizia la vede nello stesso modo della maggioranza ed è già capitato di votare cose che ha proposto il governo. “Si è vero, e questa cosa della separazione delle carriere la vedo in senso positivo e sono pronto anche a parlarne e a votarla…

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