Analisti e premi Nobel contro l’Iran: “Non doveva attaccare, con Israele si perde…”

la famosa attivista Shirin Ebadi se la prende con il governo iraniano per il lancio di missili: “Sanno di non poter vincere e l’hanno fatto lo stesso”

Un attacco che ancora pesa parecchio sulle decisioni. E che mette ancora e ancora tante tensione e pressione. Sul mondo, ma anche e soprattutto sulla gente e sul popolo che vive in Iran. A sollevarsi sono soprattutto le persone che in Iran non ci sono più e vivono esuli fuori dal loro paese perché sono banditi, ma da lontano hanno il timore che si possa innescare una battaglia che non porterà da nessuna parte. “Come può una vera guerra essere una buona idea?”, chiede l’avvocata, attivista iraniana e premio Nobel per la Pace 2003, Shirin Ebadi che viene intercettata dal Cor Sera nella sua casa a Londra. “L’attacco iraniano contro Israele è stato un vero errore, qualcosa che il  il mio popolo rischia di pagare a carissimo prezzo“.

La confusione
La gente che manifesta in piazza a Teheran (Ansa Notizie.com)

 

La Ebadi ha paura che Israele risponda in qualche modo che stia facendo passare del tempo proprio per avere una sorta di giustificazioni e questo la preoccupa anche perché secondo lei l’Iran non ha tutta questa potenza per poter contrastare Israele. “C’è un aspetto militare: gli ayatollah non potranno mai vincere una guerra contro Israele e i primi a saperlo sono proprio loro che subito dopo si sono premurati di dire “per noi è finita qui”. Sapevano anche che Netanyahu avrebbe risposto e lo avrebbe fatto duramente. Vediamo la prossima mossa”.

“Netanyahu adesso per rispondere potrebbe farlo sul Libano…”

La guerra
Una delle tante immagini di guerre in Medio Oriente (Ansa Notizie.com)

 

L’avvocatessa e attivista Ebadi non riesce a darsi una spiegazione dell’attacco iraniano, ci prova ,a da qualsiasi parte non trova una motivazione logica, conoscendo bene la situazione: “Non so perché abbiano preparato quell’attacco sapendo bene che Israele avrebbe risposto, per me è una follia. Allo stesso tempo però credo anche che la Repubblica islamica abbia voluto comunicare che se vuole può cambiare le carte in tavola. Che i suoi non sono solo slogan, ma ci tiene che si sappia che ha una vera volontà politica contro lo Stato ebraico”.

Di tutt’altro tenore, anche se la linea è condivisa, pure il famoso analista Maohanad Hage Ali che sull’attacco dell’Iran ha un’idea tutta sua anche se ci tiene a dire che è abbastanza condivisa a livello internazionale, ovvero che adesso a rischiare di più sia proprio il Libano. “Israele per questa famosa contro-risposta può sempre sostenere che Hezbollah è una parte dell’Iran e per loro potrebbero attaccare direttamente in Libano per giustificare una presa di posizione di Netanyahu dicendo che l’origine dell’attacco parte proprio da lì…”

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