La Sapienza, scontri studenti-polizia: momenti di tensione

La Sapienza, scontri tra studenti e polizia: momenti di altissima tensione

Momenti di pura tensione quelli che si sono verificati nel primo pomeriggio a Roma. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che un gruppo di studenti si è radunato nel giardino dell’Università della Capitale “La Sapienza“. Gli stessi che hanno portato la manifestazione, appunto, nelle strade della Capitale. In viale Regina Elena, però, sono stati bloccati da parte dei numerosi agenti di polizia. Purtroppo la situazione, con il passare dei minuti, non è affatto migliorata.

Momenti di panico
Scontri tra studenti e polizia (Ansa Foto) Notizie.com

Anzi, è bastato un pretesto per dare inizio a dei veri e propri scontri. La tensione, in quel momento, era inevitabilmente salita. Secondo quanto annunciato dagli studenti appartenenti al gruppo “Fronte della Gioventù” pare che alcuni ragazzi sarebbero stati fermati dalle forze dell’ordine. Non solo: alcuni di loro hanno riportato delle ferite dopo essere stati colpiti dai poliziotti con i manganelli.

La Sapienza, scontri tra studenti e polizia: diversi fermati e feriti

Di conseguenza non si è fatto attendere il messaggio, pubblicato sui social network, da parte di alcuni manifestanti che hanno commentato quanto accaduto: “Di fronte alla mobilitazione degli studenti, la risposta della Sapienza è stata nuovamente un Senato Accademico blindato e la celere. L’ateneo è disposto a caricare i propri studenti piuttosto che ascoltare le istanze di migliaia tra studenti, ricercatori e docenti. La rettrice si assuma le sue responsabilità: dimissioni immediate“.

Momenti di panico
Scontri tra studenti e polizia (Ansa Foto) Notizie.com

Gli studenti hanno iniziato ad urlare contro i poliziotti frasi del tipo: “Vergogna vergogna”, “Assassini” e molto altro. Secondo alcuni testimoni pare che siano stati lanciati addirittura fumogeni oltre a numerosi spintoni e urla. Due studentesse, in segno di protesta, si sono anche incatenate. Successivamente sono partiti gli slogan contro la rettrice Antonella Polimeni e il Senato accademico. Alla prime sono state chieste le “dimissioni” e poi le motivazioni del perché abbiano deciso per il “no” al boicottaggio della ricerca e continuano la collaborazione con l’università israeliana.

In merito a quanto accaduto non si sono fatte attendere le parole della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, sui social “La mia vicinanza alla rettrice, Antonella Polimeni. Quello che sta accadendo all’Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contento internazionale. La ricerca non si boicotta“.

 

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