Mozione sfiducia Salvini, Richetti: “C’è una collaborazione tra la Lega e il partito di Putin?”

Matteo Richetti in esclusiva ai nostri microfoni in vista del voto della mozione di sfiducia contro Salvini: “La ritirerò solo in un caso”.

Nella giornata di mercoledì alla Camera si voterà la mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini. L’autore di questo atto contro il ministro e leader della Lega è stato Matteo Richetti. L’esponente di Azione è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per spiegare meglio la sua decisione.

Richetti esclusiva
Matteo Richetti in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa

Onorevole Richetti, mozione di sfiducia contro Salvini. Ovviamente sottoscritta da altri partiti delle opposizioni.

Sì, però Salvini ha iniziato a giocare la partita del diversivo. Ha detto che la sinistra gli ha presentato 15 sfiducie, mi ha mandato a processo per il caso Rackete. Non c’entra nulla. Per una volta stiamo in Parlamento al merito delle cose. Io, che sono molto restio alle mozioni di sfiducia, ho posto un quesito molto specifico: è in vigore l’accordo tra il suo partito e quello di Putin? Sono validi gli impegni che lo vincolano al presidente russo? Perché sarebbe una informazione di una discreta gravità. Si tratta di un accordo che impegna a fornire scambi dal punto di vista dei rapporti bilaterali, multilaterali, la geopolitica. Ma anche ad avere scambi di attività legislativa. La Russia ha appena appena fatto una legge che paragona le organizzazioni LGBT a quelle terroristiche. Dentro a queste cose come si pone Salvini? Mosca è indagata per 128mila crimini di guerra in Ucraina. Allora la reazione è: non vale più quell’accordo, è carta straccia. In realtà quando si trova un accordo di qualunque natura c’è un modo di farlo cessare. Al punto otto dell’intesa è scritto che se una delle due parti notifica la cessazione, gli impegni decadono. Se lui notifica la fine dell’accordo, io ritiro la mozione di sfiducia“.

Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani

Impostazioni privacy