Senaldi: “Su politica non vedo divisione nel centrodestra, ma sulla guerra…”

Il condirettore di Libero parla a Notizie.com ed esprime il suo pensiero su quanto sta accadendo all’interno del centro-destra

Le parole di Salvini hanno scosso e diviso? Io penso che non ci sia alcuna divisione dal punto di vista politico e soprattutto delle cose da fare nel governo all’interno del centro-destra, altro discorso è sulla situazione Ucraina, ma non se dare sostegno o meno, perché su quello si è sempre votato in modo compatto, penso su altro, sinceramente“. A parlare è Pietro Senaldi, il condirettore di Libero, soprattutto su come si sta muovendo il leader della Lega, tanto che per Senaldi quelle parole sul voto in Russia, quel “popolo che ha sempre ragione“, siano dettate da un discorso prettamente “Pre-elettorale“. E si spiega: “Penso che Salvini stia, piano piano, cercando di scivolare su quei discorsi che sono più dettati dagli euroscettici, sulla linea rivolta alla guerra oppure no perché il timore che possa succedere qualcosa da questo punto di vista, vedendo un po’ il vento attuale delle parole, c’è e il leader della Lega si muove su questo tipo fronte in particolare…

Il parere
Il condirettore di Libero Pietro Senaldi che parla della divisione nel centrodestra (Screenschot Notizie.com)

Il condirettore di Libero cerca di spiegare a scanso di ogni equivoco e sottolinea un concetto e una visione che esprime un suo pensiero di quello che potrebbe accadere all’interno del centrodestra, ma è uno scenario del tutto teorico e lo esterna a Notizie.com: “Qui nessuno vuole la guerra, sia ben chiaro, ma semmai ci dovesse essere un’escalation in Ucraina, speriamo mai di no, lì le cose potrebbero cambiare sul fronte della Lega anche perché Salvini a quel punto, vedendo un po’ come si potrebbe muovere l’Europa, non sarebbe mai d’accordo su un intervento ma se la maggioranza insiste sulla linea che ha sempre avuto, allora potrebbe anche essere d’accordo ad un  intervento, mentre Salvini no e solo in quel caso potrebbe uscire dal Governo, in tutti gli altri casi non credo proprio anche perché se lo farebbe rischierebbe in prima persona dal punto di vista squisitamente politico“.

“Solo in caso di guerra, Salvini potrebbe uscire dal governo e lì ci sarebbe un patto d’unità nazionale”

L'intesa
Il presidente del Consiglio Meloni nel giorno dell’arrivo in Ucraina (Ansa Notizie.com)

Per Pietro Senaldi le cose sono abbastanza chiare e nette, da qui quella frase di Salvini e tutti questi strani movimenti, di persone e leader che sarebbero più propensi per cercare la pace ma più andando verso Putin che verso l’Ucraina, quindi assecondando una linea d’avanzamento russa in Ucraina e trovando un accordo di pace, ma con la possibilità che l’Ucraina perda qualche pezzo di terra. Una cosa impossibile per la maggior parte degli Europei e Senaldi si ritorna: “Putin non è un pazzo e sa bene che non potrà andare avanti per molto, credo anche che lui tema la Nato, ma fino a quando non ci saranno le elezioni americane credo sia orientato ad andare avanti poi si vedrà. Nessun italiano voglia la guerra, non è che chi vota Meloni, Forza Italia o Pd voglia la guerra. Credo anche che se ci saranno le truppe Nato in Ucraina le sorti del governo italiano saranno l’ultimo problema del mondo, perché avremo questioni ben più importanti“.

Penso che la posizione di Meloni non sia ipocrita, sia una posizione molto coerente con il suo elettorato, l’elettorato di centrodestra è filooccidentale, filoccidentale, che da sempre sta da una parte, con minore ambiguità rispetto ad altri elettorati. Se ci saranno le truppe della Nato in Ucraina, l’unica possibilità per l’Italia di rimanere nel fronte occidentale è il governo Meloni. Altre non ne vedo, probabilmente cadrà, ma noi dove finiremo… Sostenere l’Ucraina è una partita che si deve”. Io non credo o non penso che Vladimir Putin, che secondo me non è un pazzo, ma semplicemente un dittatore, gli è stato lasciato spazio e va avanti finché può, lui credo che sia consapevole che non può tutto, può Ucraina e può Moldavia. L’Occidente non è così a rischio. C’è un’asse di Paesi che detestano l’Occidente e lo minacciano economicamente e culturalmente, la minaccia di Putin è sull’estremo est dell’Europa

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