Elezioni in Russia, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Scontata la vittoria di Putin, a Slovjansk e Donetsk voteranno per paura”

Il voto in Russia per eleggere il presidente terminerà domenica 17. Si vota in tre giorni ed è certo che vedrà riconfermato Vladimir Putin per altri sei anni. 

Le presidenziali sono spalmate su tre giorni invece che uno e per la prima volta sarà possibile usare il voto elettronico. Entrambi questi elementi sollevano il timore dell’aumento dei brogli, oltre che di manipolazioni.

Secondo i media indipendenti, Putin punta al 70-80% di affluenza, e secondo Claudio Bertolotti, ricercatore Ispi, potrebbe ottenere fino al 99% dei voti.

Elezioni in Russia, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: "Scontata la vittoria di Putin, a Slovjansk e Donetsk voteranno per paura"
Elezioni in Russia, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Scontata la vittoria di Putin, a Slovjansk e Donetsk voteranno per paura” (Ansa Foto) – notizie.com

Dottor Bertolotti, l’esito delle presidenziali in Russia appare scontato.
È scontato che vincerà Putin per assenza di antagonisti. Non ci sono opzioni e in realtà non ci sono mai state. Chi avrebbe potuto fargli fastidio – penso a Prigozhin – non c’è più. Putin riesce a far passare il messaggio alla sua opinione pubblica di uomo forte, che ha ottenuto il successo militare in Ucraina. E che è riuscito a tenere in piedi un Paese su un’economia di guerra, che da un lato ha impoverito una parte importante della popolazione, dall’altro ha mantenuto la Russia al centro dell’arena internazionale”.

Cosa pensa della chiamata al voto negli oblast ucraini sotto il controllo russo?
Lì arriveremo al 99% di affluenza. L’appello è nazionalistico, ma non abbiamo dubbi che gli emissari di Putin a Slovjansk e Donetsk, andranno casa per casa a far votare o portare ai seggi tutti coloro che avranno un minimo dubbio. È già avvenuto in passato e si ripeterà in questi giorni”.

Il presidente
Il presidente della Russia Vladimir Putin (Ansa Notizie.com)

Verrà usata anche la violenza?
Beh… la violenza. Penso che il convincimento passi attraverso una dimostrazione di violenza che va avanti da dieci anni a questa parte. Non credo che chi si rifiuta di votare verrà ucciso: semplicemente si recherà alle urne per paura”.

Vitaly Robertus, vicepresidente di Lokoil, è stato trovato impiccato nel suo ufficio a pochi giorni dal voto. Crede che ci sia una connessione con le presidenziali?
Credo di sì. Credo che a questo punto, qualunque tipo di interferenza o di non perfetta sincronia col pensiero di Putin – specie nella fase elettorale – venga cancellato sul nascere. Questo vale ancora di più per i vertici delle grandi società di Stato o parastatali o che comunque traggono gran beneficio dall’economia nazionale. Tutti rientrano tra i probabili target che devono essere eliminati, per togliere di mezzo le voci dissonanti rispetto al sostegno a Putin”.

L'oppositore
Manifestazione per la morte di Alexei Navalny (Ansa Notizie.com)

Quello che accade in Russia è sotto gli occhi di tutti e non c’è bisogno neanche di interpretarlo troppo. Perché nessuno fa niente?
Chi deve agire? Chi ne ha le competenze e le responsabilità? Le Ong o le istituzioni alzano la voce e rilevino questi gravi eventi, ma poi cosa si può fare nella sostanza? Nulla. Putin è padrone incontrastato in una Russia sotto il suo controllo e del suo gruppo di potere. Non c’è la possibilità del dissenso democratico come lo conosciamo noi, perché non è accettato. Lì lo Stato è lo Stato e al cittadino non viene chiesto molto se non andare in guerra. Non viene coinvolto nel processo decisionale politico. Il dissenso in Russia non è un valore dell’opinione pubblica”.

Neppure i partiti di opposizione o le opposizioni al di fuori dalle istituzioni possono qualcosa?
Escluderei di associare il regime russo alla libertà che conosciamo in Occidente. È un diverso tipo di approccio, rispetto e riconoscimento dello Stato. L’opposizione fa il suo lavoro in Parlamento, a livello istituzionale. Ma in tutto ciò che avviene a livello extra-istituzionale, come le uccisioni, nulla può, perché si tratta di soggetti para-istituzionali o istituzionali che non appartengono alla sfera del controllo parlamentare. Per loro è impossibile fare qualcosa. Ci sono poi, voci dissonanti, extraparlamentari, manifestazioni di piazza o silenziose come quelle associate alla morte di Navalny, che denotano che esiste una componente coraggiosa. Il dissenso russo può anche essere ampio, ma la parte più coraggiosa è quella manifesta, che è poca cosa rispetto alla grande massa della popolazione. Ma esiste, anche se non ha poteri: abbiamo visto che la repressione del dissenso in Russia è particolarmente forte e capace”.

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