Facebook e Instagram in down: ecco il motivo. Presto potrebbe toccare a Youtube

Un danno incredibile per Meta che sta cercando di trovare un rimedio e tornare online, ma non è così semplice

Un danno pazzesco, colossale che sta girando in tutto il mondo. Facebook, Instagram sono completamente andati e presto potrebbe toccare a Youtube e anche a Whatsapp. E tutto potrebbe essere riconducibile a un attacco terroristico vero e proprio, anche se non ci sono rivendicazioni di alcun genere da parte di nessuno. Potrebbe essere una sorta di blackout generale. E se sarà così il danno sarà incalcolabile, soprattutto per Meta, anche perché, più passano le ore, più sembra che non sia stata una cosa casuale, ma addirittura a livello terroristico. Già perché tutto sarebbe riconducibile ad alcuni cavi sottomarini che sono situati nel Mar Rosso e alcuni di questi avrebbero riportato seri danno e stanno interrompendo le reti di telecomunicazioni, costringendo tantissimi fornitori a reindirizzare quasi tutto traffico tra Asia, Europa e Medio Oriente, compreso il traffico Internet.

Il danno
Facebook, Instagram e Whatsapp sono in down da ore ormai (Ansa Notizie.com)

Secondo la società di telecomunicazioni di Hong Kong HGC Global Communications, e già qui potrebbero venire fuori tanti sospetti, i cavi appartenenti a quattro principali reti di telecomunicazioni sono stati “tagliati”, ovvero un’azione terroristica bella e buona. E sapendo bene cosa si andava a tagliare, almeno così, dice il NYT e la CNN. Lì sotto infatti ci sono tantissimi altri cavi di tantissime altre aziende, ma guarda caso ad essere colpite sono state quelle americane di Meta. Il sospetto forte, poi, è che a diramare le prime notizie siano stati portali cinesi, considerato che lì in quella zona ci sono tantissime imprese e multinazionali russe e cinesi che non sono state minimamente attaccate.

Un attacco terroristico degli Houthi? Così sembra ma è un terreno scivoloso

L'attacco
La zona dove sarebbero stati tagliati i cavi sottomarini di Meta (X-Notizie.com)

Durante il caos e soprattutto il reindirizzamento del traffico generato dai cavi, l’azienda ha dichiarato che sta provando a ridurre al minimo i disagi per i clienti e sta anche “estendendo l’assistenza alle aziende colpite“. HGC, l’azienda che ha la supervisione e la responsabilità, non sa quali siano esattamente i cavi danneggiati e non sa chi possa essere il responsabile. Ma la società sudafricana Seacom, che è proprietaria di uno dei cavi colpiti alla CNN ha affermato che le riparazioni del danno non potranno cominciare se non prima di una trentina di giorni o forse meno, anche perché, vista la situazione tesa che c’è in quella zona, bisogna avere dei permessi speciale per poter operare.

Da non sottovalutare che quei cavi sottomarini sono il motore che guida Internet, e molti di quelli, se non proprio la maggioranza, sono stati finanziati negli ultimi anni da giganti di Internet come Google, Microsoft, Amazon per non parlare appunto di Facebook Meta. I danni a queste reti sottomarine possono causare interruzioni diffuse di Internet, come è accaduto in seguito al terremoto di Taiwan nel 2006. La distruzione dei cavi nel Mar Rosso arriva settimane dopo che il governo ufficiale yemenita aveva avvertito della possibilità che i ribelli Houthi prendessero di mira i cavi.

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