Denny Mendez a Notizie.com: “Sogno Tarantino e Bardem. Razzismo oggi? Ecco cosa penso

Denny Mendez ha risposto alle nostre domande in esclusiva per il suo ritorno sul grande palcoscenico del Teatro con Cose di ogni giorno.

Miss Italia nel 1996 la donna ha vissuto tante carriere in una sola da modella ad attrice, andiamo a scoprire quello che ci ha raccontato.

Denny Mendez ai nostri microfoni
Denny Mendez, intervista esclusiva (ANSA) Notizie.com

Di seguito leggiamo le sue parole.

Denny torni in teatro con Cose di ogni giorno, ci racconti questa esperienza e le tue emozioni?
“Tornare a teatro è sempre un grande onore, c’è una ritualità importante in questi tempi. Teatro per me significa confronto, ancora un certo tipo di verità, di interagire col pubblico e poter essere nel mio potenziale come professionista a 360° col mio corpo e le persone con gli spazi e il live cosa che non ti permette la televisione o il cinema. Evviva il teatro, credo molto in quello che riguarda tornare agli inizi. Sono fiera di poter ricominciare questa tournée dal centro sud e portare questo testo”.

Hai definito il tuo personaggio “difficile e lontano da te”. Come mai?
“Rina non è difficile, è un personaggio che ha delle caratteristiche anche mie. Vengo da una famiglia dove la figura della donna, della madre, siamo tutte donne a tenere in piedi, ci accomuna. Un po’ è complicato per me, in quanto lei su alcune cose accetta condizioni che per me Denny sarebbero un po’ non difficile, ma ci metterei più tempo. Vive questa oppressione che io non vivo anche da un punto di vista delle mie radici e che non sarei capace ad accettare. Lei per l’amore per la famiglia lo fa e per il suo uomo e credo che ancora a oggi ci possano essere tipologie di donne di questo tipo che per amore per il proprio uomo e salvaguardare la famiglia hanno un senso di mettersi un po’ da parte, consapevolmente che è una loro scelta”.

Una carriera la tua in cui ti abbiamo visto attrice molto spesso sia al cinema che in televisione. C’è un’esperienza che ti porti nel cuore?
“Nel mio cuore porto tutto, non escludo niente sia le cose più belle e quelle meno. Anzi soprattutto queste ultime che mi hanno permesso di capire la direzione per migliorare, questo molto dipende dalle scelte che faccio e che cosa voglio in quel periodo della mia vita esprimere e far arrivare al pubblico. Ci vuole cuore e passione, non mi piace escludere le altre esperienze, magari anche quelle che non mi hanno dato consenso popolare. Mi ritengo una persona versatile che è pronta a fare tutto col cuore anche quelle un po’ più difficili, di sfida, lo cerco nella vita mettendomi in gioco”.

Denny Mendez, sogni e conquiste

Interessante è andare avanti nella chiacchierata fatta con Denny Mendez.

Le parole di Denny Mendez
Denny Mendez l’intervista (ANSA) Notizie.com

Quali sono gli attori e i registi con cui sogni di lavorare?
“Sono tanti. Sono a Los Angeles e sto girando un film di gangster e mi passa in testa, per sognare, di lavorare col grande Quentin Tarantino, un genere che mi piace e ho scoperto un po’ tardi. Non sarebbe male. Per l’Italia mi piace molto Luca Guadagnino. Ma non penso necessariamente a un regista o a un nome, ma a storie che riescano a raccontare e a inserirmi in un contesto di autenticità e identità che possa rispecchiare un personaggio e che le altre persone possano ritrovare. Per me è importantissimo. Attori? Impazzisco per Javier Bardem che credo sia uno dei più gravi in assoluto. Parlo spagnolo, quindi ‘Hola Javier, estoy aqui'”.

Ti sei molto battuta contro il razzismo da quando la tua vittoria a Miss Italia attirò delle polemiche veramente inutili. Come pensi che le cose siano cambiate dal 1996 a oggi sotto questo punto di vista?
“La parola razzismo ha avuto un cambiamento in questi ultimi anni in positivo, perché hanno aperto gli occhi su cosa vuol dire la diversità e non solo per il colore della pelle ma anche altri tipi di inclusività dal genere, le donne formose, il gender. Si è discusso molto in questi anni e credo che i giovani d’oggi non abbiano nessun problema ad affrontare questa tematica. Credo che ancora oggi la “vecchia guardia” deve capire fino in fondo queste tematiche. C’è ancora molto da fare, soprattutto per quanto riguarda il raccontare storie e nella realtà. Ecco perché continuo questa mia battaglia che non deve essere una battaglia, ma normalità. Non mi piace parlare di battaglia. Sta migliorando sotto certi aspetti, anche se ancora è una cosa un po’ dolce e amara. Ci sono situazioni folli che purtroppo ancora succedono”.

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