Il presidente del Consiglio parla alla Rai e spiega il rapporto che vorrebbe avere con i paesi africani “da pari a pari non caritatevole”
“Il Piano Mattei è la nostra idea di sviluppo per l’Africa“, Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni parla al Tg1 e spiega quello che vuole fare e come vuole arrivare all’estensione di un progetto che potrebbe essere radicale e cambiare per sempre non solo i rapporti con i paesi africani, ma dare un’idea precisa e di sviluppo per nazioni che, fino a questo momento, sono state trattate come se fossero paesi bisognosi di aiuto e basta. L’idea di Giorgia Meloni è completamente diversa e cerca di illustrarlo: “L’obiettivo è presentare ai Paesi africani la nostra visione di sviluppo per l’Africa, che è alla base del Piano Mattei, ovvero un approccio nuovo, non certo predatorio né paternalistico ma neanche caritatevole: da pari a pari, per crescere insieme”
Un modo di ragionare che non ha avuto nessun capo di Governo negli ultimi venti o trent’anni. Ed è un approccio che sta facendo la differenza, anche perché sono paesi che hanno visto sempre con una certa diffidenza le nazioni europee che venivano, entravano e aiutavano solo in cambio di qualcosa e facendolo pagare il doppio, se non il triplo. Ecco che così, cresceva la diffidenza e la povertà perché la maggior parte dei prodotti non restavano ma uscivano dal paese in questione.
“Abbiamo stabilito delle materie prioritarie sulle quali lavorare e dei paesi pilota nei quali avviare i primi progetti“, ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Tg1, presentando il vertice Italia-Africa al via a Roma, sottolineando soprattutto che “i vantaggi per l’Italia sono innumerevoli tutto quello che accade in Africa ci coinvolge, uno sviluppo adeguato per i paesi africani”. Per Giorgia Meloni è un punto molto importante, anche perché l’Europa, anche grazie all’intervento e al modo di ragionare della Premier italiana, ha cambiato la sua strategia: “Voglio dire che l’approccio europeo è cambiato completamente sul tema migratorio: quando siamo arrivati si parlava solo di come redistribuire i migranti irregolari, oggi si parla solo di come difendere i confini esterni, ed è un nostro merito. Credo che sia giusto l’approccio avviato con la Tunisia, si cominciano a vedere i primi risultati ma è un lavoro enorme che va fatto giorno per giorno”.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha anche parlato di quello che sta accadendo nel Canale di Suez, con pirati che bloccano le navi, ma l’Italia e l’Ue non stanno fermi a guardare e la Premier spiega cosa si sta decidendo: “Quello che sta accadendo nel Canale di Suez, rischia di portare conseguenze serio perché non si difende la libertà di navigazione, si deve calcolare che il 15% del commercio mondiale passa proprio di lì, nelle migliori delle ipotesi bloccare quelle navi, vuole dire aumentare i costi dei prodotti e questo non può e non deve succedere, con l’Unione Europea stiamo lavorano a una missione per tutelare quei commerci”